Page 22 - Vita di san'Agostino
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rimento all’esame della giustizia divina confidava soprattutto nel buon Signore, al quale
anche nella orazione quotidiana da lui insegnata diceva: Rimettici i nostri debiti (Mt. 6,
12).
27. 9. Riferiva anche di frequente una risposta su questo argomento, data da un suo
collega di episcopato a lui molto amico: mentre quello era sul punto di morire, Agostino
era andato a visitarlo; quello con la mano aveva fatto un gesto per indicare che stava per
uscire dal mondo ed Agostino gli aveva risposto che per la chiesa era necessario che egli
potesse ancora vivere: allora quello, perché non si credesse che era trattenuto dal desi-
derio di questa vita, aveva replicato: “ Se mai, bene. Ma se una volta, perché non ora? ”.
27. 10. E Agostino ammirava e lodava questa risposta, che era stata data da un
uomo certo timorato di Dio ma nato e cresciuto in campagna e che non aveva fatto molte
letture.
27. 11. Certo costui era in contrasto con i sentimenti di quel vescovo, di cui riferisce
così il santo martire Cipriano nella lettera che scrisse sulla pestilenza: “ Poiché uno dei
nostri colleghi di episcopato, prostrato dalla malattia e turbato dall’avvicinarsi della
morte, chiedeva per sé un prolungamento della vita, mentre pregava così ed era quasi
morto gli si presentò un giovane venerabile per dignità e maestà, di alta statura e di a-
spetto splendente. Era tale che vista umana a stento poteva osservarlo con gli occhi
carnali mentre stava vicino a colui che stava per uscire dal mondo; ma invece proprio
costui lo poteva scorgere. E quel giovane con voce che fremeva per l’indignazione
dell’animo disse: "Avete paura di soffrire, non ve ne volete andare: che cosa farò per
voi?" ” (Cipr., Mort., 19).
ULTIME VICENDE E MORTE (CC. 28-31
Revisione dei libri. Orrori dell’invasione vandalica e assedio d’Ippona
28. 1. Poco tempo prima della morte fece una revisione dei libri che aveva com-
posto e pubblicato, sia quelli che aveva scritto ancora da laico appena si era convertito,
sia quelli che aveva composto quando era prete e vescovo: tutto quello che in essi notò
che era stato scritto in difformità della regola di fede, quando egli non era ancora bene al
corrente delle norme della chiesa, tutto ciò fu da lui rivisto e corretto. Perciò egli scrisse
anche due libri, che si intitolano Revisione dei libri.
28. 2. Si lamentava anche che alcuni libri gli erano stati portati via da certi fratelli
prima che egli li avesse accuratamente corretti, anche se poi li aveva corretti in un se-
condo tempo. Sorpreso dalla morte, lasciò incomplete alcune opere.
28. 3. Poiché voleva essere utile a tutti, a quelli che possono leggere molti libri e a
quelli che non possono, dal Vecchio e dal Nuovo Testamento estrasse passi contenenti
precetti e divieti e, premessa una prefazione, li raccolse in un volume: così chi volesse
leggerlo, vi avrebbe riconosciuto quanto fosse obbediente a Dio o disobbediente. Volle
intitolare questa opera Specchio.
28. 4. Poco tempo dopo, per volontà e disposizione divina avvenne che un grande
esercito, armato con armi svariate ed esercitato alla guerra, composto dai crudeli nemici
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