Page 20 - Vita di san'Agostino
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24. 15. Per aiutare prigionieri e gran quantità di poveri, fece spezzare e fondere
alcuni vasi sacri e distribuì il ricavato a chi ne aveva bisogno.
24. 16. Non avrei ricordato questo episodio, se non sapessi che esso contrasta
l’opinione di alcuni uomini che pensano secondo la carne. Del resto anche Ambrogio di
venerabile memoria ha detto e scritto che in tali strettezze senz’altro si deve fare così.
24. 17. Talvolta Agostino, parlando in chiesa, ricordava che i fedeli trascuravano la
cassa dei poveri e quella della sacrestia, dalla quale si provvede ciò ch’è necessario per
l’altare: a tal proposito una volta mi riferì che, mentre egli era presente, anche il beato
Ambrogio aveva trattato in chiesa lo stesso argomento.
Autorità paterna. La legge del perdono
25. l. I chierici stavano sempre con lui nella stessa casa e venivano nutriti e vestiti
con una sola mensa e con spese comuni.
25. 2. Perché nessuno, troppo proclive a giurare, incorresse anche nello spergiuro,
predicava su questo argomento in chiesa al popolo e ai suoi intimi aveva proibito di
giurare, anche a tavola. Se uno avesse mancato, perdeva una bevanda di quelle stabilite:
infatti era prefissato il numero dei bicchieri di vino per quelli che vivevano e pranzavano
con lui.
25. 3. Mancanze di disciplina e trasgressioni dei suoi dalla regola retta e onesta
tollerava e rimproverava quanto conveniva ed era necessario: a tal proposito insegnava
specialmente che nessuno doveva piegare il suo cuore a parole cattive per cercare scuse ai
suoi peccati (Sal. 140, 4).
25. 4. Ammoniva pure che se uno offriva il suo dono all’altare e lì si fosse ricordato
che un suo fratello aveva qualcosa contro di lui, avrebbe dovuto lasciare il dono all’altare
e andare a riconciliarsi col fratello e solo allora sarebbe dovuto tornare all’altare e offrire
il dono (Mt. 5, 23 s.).
25. 5. Se poi uno aveva qualcosa contro un suo fratello, lo doveva trarre da parte: se
quello gli avesse dato ascolto, avrebbe guadagnato quel suo fratello; in caso contrario,
avrebbe fatto ricorso ad una o due persone. Se poi quello non avesse tenuto in alcun conto
neppure costoro, si sarebbe fatto ricorso alla chiesa: se quello non avesse obbedito
neppure a questa, sarebbe stato per lui come un pagano e un pubblicano (Mt. 18, 15 s.).
25. 6. Aggiungeva anche che al fratello che peccava e chiedeva perdono bisognava
rimettere il peccato non sette volte ma settanta volte sette, come ciascuno chiede ogni
giorno al Signore di perdonarlo (Mt. 18, 21 s.; 6, 12).
Presìdi della castità
26. 1. Nessuna donna frequentò mai la sua casa né vi rimase per qualche tempo,
neppure la sua sorella germana, che vedova consacrata a Dio per molto tempo fino al
giorno della sua morte fu preposta alle serve del Signore, e neppure le figlie di suo fratello
ch’erano parimenti consacrate a Dio: eppure i concili episcopali avevano fatto eccezione
per queste persone.
26. 2. Affermava a tal proposito che certo non poteva sorgere alcun sospetto a causa
della sorella e delle nipoti che fossero vissute insieme con lui; però, poiché quelle non
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