Page 16 - Vita di san'Agostino
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AGOSTINO NELLA VITA DI OGNI GIORNO (cc. 19-27)
Agostino giudice
19. 1. Agostino seguiva anche il consiglio dell’Apostolo che dice: Chi di voi ha una
lite con un altro, oserà appellarsi al giudizio degl’infedeli e non dei santi? Ignorate forse
che i santi giudicheranno il mondo? E se voi giudicherete il mondo, non siete capaci di
giudicare cose dappoco? Non sapete che giudicheremo gli angeli? Ma allora non giu-
dicheremo tanto più le cose del mondo? Perciò, se giudicherete fra di voi cose del
mondo, mettete a presiedere coloro che nella chiesa contano di meno. Vi parlo così per
vostra vergogna. Non c’è fra di voi qualche persona saggia, che possa giudicare fra i
suoi fratelli? E invece il fratello viene a giudizio col fratello, e questo davanti agli in-
fedeli? (1 Cor. 6, 1 ss.).
19. 2. Richiesto perciò da cristiani e da persone di ogni religione, ascoltava le cause
con religiosa attenzione: aveva sempre presente l’affermazione di uno che diceva che
preferiva giudicare fra persone sconosciute piuttosto che fra amici: infatti mediante un
equo giudizio di uno sconosciuto si poteva fare un amico, mentre invece avrebbe perso
l’amico, cui avesse dovuto dar torto nel giudizio.
19. 3. Con continuità ascoltava le cause e giudicava, talvolta fino all’ora di cola-
zione, altre volte per l’intera giornata rimanendo a digiuno; e in quest’attività considerava
il valore delle anime cristiane, quanto ciascuno progredisse nella fede e nei buoni co-
stumi, ovvero regredisse.
19. 4. Sapeva cogliere il momento opportuno per spiegare alle parti la verità della
legge divina e l’inculcava in loro, insegnando e rammentando il modo di conseguire la
vita eterna. Da coloro per i quali attendeva a quest’attività non richiedeva altro se non
l’obbedienza e la devozione cristiana, che è dovuta a Dio e agli uomini, e riprendeva i
peccatori alla presenza di tutti, perché gli altri ne avessero timore.
19. 5. Svolgeva tale attività quasi come sentinella stabilita dal Signore alla casa
d’Israele (Ez. 3, 17; 33, 7), predicando la parola e insistendo a tempo debito e non debito,
riprendendo esortando rimproverando con ogni pazienza e dottrina (2 Tim. 4, 2), dedi-
candosi soprattutto ad istruire quelli che erano adatti ad insegnare anche agli altri.
19. 6. Richiesto anche da alcuni di occuparsi di loro questioni temporali, mandava
lettere a varie persone. Ma riteneva un peso questa occupazione che lo distoglieva da
attività più importanti: infatti gli era gradito discutere sempre delle cose di Dio, sia in
pubblico sia in discussione fraterna e familiare.
Sollecitudine e discrezione nei rapporti con le autorità
20. 1. Sappiamo anche che egli, pur richiesto da persone a lui molto care, non
scrisse lettere di raccomandazione alle autorità civili: a tal proposito soleva dire che si
doveva osservare la massima di un sapiente, del quale è scritto che, in considerazione del
suo buon nome, non aveva concesso molto agli amici; e di suo poi aggiungeva che per lo
più il potente che concede qualcosa preme per il contraccambio.
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