Page 15 - Vita di san'Agostino
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Attività antipelagiana. Frutti delle sue fatiche. Gli scritti
18. 1. Anche contro i pelagiani, nuovi eretici del nostro tempo, abili polemisti che
con arte sottile e nociva scrivevano e parlavano ovunque potevano, in pubblico e nelle
case private, Agostino ebbe a che fare per circa 10 anni: a tal riguardo scrisse e pubblicò
molti libri e molto spesso predicò in chiesa al popolo su questo errore.
18. 2. Poiché questi perversi con grande attività cercavano di attirare alla loro per-
fidia anche la sede apostolica, in maniera pressante anche concili di vescovi africani si
adoperarono perché i papi della città santa, prima il venerabile Innocenzo e dopo il beato
Zosimo suo successore, si convincessero quanto quella dottrina dovesse essere respinta e
condannata dalla fede cattolica.
18. 3. Quei vescovi di sede tanto importante in tempi diversi condannarono i pe-
lagiani e li separarono dalle membra della chiesa, e con lettere inviate alle chiese
d’Africa, d’Oriente e d’Occidente, stabilirono che quelli dovevano essere condannati ed
evitati da tutti i cattolici .
18. 4. Anche il piissimo imperatore Onorio, informato di questo giudizio emanato
contro i pelagiani dalla chiesa cattolica di Dio, si uniformò ad esso e con alcune sue leggi
li condannò e decretò che quelli dovevano essere considerati eretici.
18. 5. Per cui alcuni di loro, che si erano allontanati dal grembo di santa madre
chiesa, vi sono ritornati e altri ancora vi ritornano, mentre si fa strada e prevale sempre di
più contro quel detestabile errore la verità della retta fede.
18. 6. Quell’uomo memorabile era un importante membro del corpo del Signore,
sempre sollecito e vigile per tutto ciò che riuscisse utile alla chiesa universale.
18. 7. Per volontà divina gli fu concesso di godere già in questa vita il frutto delle
sue fatiche, innanzitutto nella regione della chiesa d’Ippona, cui specificamente egli era a
capo, e anche nelle altre parti d’Africa: infatti vedeva che sia per opera sua sia di quelli
che egli stesso aveva dato come vescovi la chiesa del Signore si era amplificata e in-
crementata, e godeva che manichei donatisti pelagiani e pagani in gran parte erano venuti
meno e si erano uniti alla chiesa di Dio.
8. Favoriva gli studi e i progressi di tutti i buoni e se ne rallegrava, e piamente e
santamente tollerava certe mancanze di disciplina dei fratelli, mentre s’addolorava della
malvagità dei cattivi, sia di quelli nella chiesa sia fuori della chiesa; gioiva sempre, come
ho detto, di ciò che recava giovamento alle cose del Signore e s’addolorava per ciò che
recava loro danno.
9. Molti libri furono da lui composti e pubblicati, molte prediche furono tenute in
chiesa, trascritte e corrette, sia per confutare i diversi eretici sia per interpretare le sacre
scritture ad edificazione dei santi figli della chiesa. Queste opere furono tante che a stento
uno studioso ha la possibilità di leggerle e imparare a conoscerle.
10. D’altra parte, per non defraudare di nulla chi ha brama di parole di verità, ho
stabilito con l’aiuto di Dio di allegare alla fine di questo libro anche l’indice di quei libri,
prediche e lettere. Una volta che lo avrà letto, chi ama più la verità di Dio che le ricchezze
temporali potrà scegliersi l’opera che vorrà da leggere e conoscere e potrà chiederne
copia anche alla biblioteca d’Ippona, dove troverà esemplari più corretti, ovvero cercherà
dove potrà. Così trascriverà e conserverà le opere che avrà trovato e senza gelosia le darà
da trascrivere anche a chi glielo chiederà.
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