Page 10 - Vita di san'Agostino
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11. 4. D’altra parte costoro, che dal loro santo modo di vita venivano a chiese di Dio
diffuse in vari luoghi, si dettero ad istituire monasteri, e poiché cresceva lo zelo per
l’edificazione della parola di Dio, preparavano a ricevere il sacerdozio fratelli, che furono
messi a capo di altre chiese.
11. 5. Pertanto progrediva per mezzo di molti e in molti la dottrina di fede salutare,
di speranza e di carità insegnata nella chiesa, non solo in tutte le parti d’Africa ma anche
nelle regioni d’oltremare: infatti con la pubblicazione di libri, tradotti anche in greco,
grazie a quel solo uomo, con l’aiuto di Dio, tutto il complesso della dottrina cristiana
venne a conoscenza di molti.
11. 6. Allora - com’è scritto - il peccatore a veder questo s’adirava, digrignava i
denti e si struggeva (Sal. 111, 10); invece i tuoi servi - secondo quanto sta scritto - erano
in pace con quelli che odiavano la pace e quando parlavano erano combattuti da quelli
senza motivo (Sal. 119, 7).
Attentati contro Agostino e contro Possidio
12. 1. Alcune volte circumcellioni armati tesero insidie lungo le strade al servo di
Dio Agostino, quando egli richiesto andava a visitare, istruire, esortare le comunità cat-
toliche, il che egli faceva molto di frequente.
12. 2. Una volta avvenne che quei sicari persero l’occasione in questo modo: suc-
cesse, certo per provvidenza divina e comunque per errore dell’uomo che faceva da
guida, che il vescovo insieme con i suoi compagni arrivarono per altra strada al luogo ove
erano diretti, e grazie a questo che dopo seppe essere stato un errore sfuggì alle mani degli
empi e insieme con tutti gli altri rese grazie a Dio liberatore. E quelli secondo il loro
modo di fare non risparmiavano né laici né chierici, come testimoniano i documenti uf-
ficiali.
12. 3. A tal proposito non si deve passare ora sotto silenzio ciò che a gloria di Dio fu
fatto contro questi donatisti ribattezzatori grazie all’attività di sì illustre uomo nella
chiesa e al suo zelo per la casa di Dio.
12. 4. Uno di coloro che egli dal suo monastero e dal suo clero aveva dato a varie
chiese come vescovi, visitava la diocesi della chiesa di Calama affidata alle sue cure e
predicava ciò che aveva appreso contro l’eresia donatista in favore della pace della
chiesa. In tale occasione, egli durante il cammino cadde nell’insidia dei circumcellioni
che lo assalirono insieme con i suoi compagni e, derubatili degli animali e delle loro cose,
lo coprirono di ingiurie e di gravissime percosse.
12. 5. Perché il progresso della pace nella chiesa non fosse ostacolato da avveni-
menti di tal fatta, il difensore della chiesa, che aveva la legge dalla sua, non passò il fatto
sotto silenzio. Allora Crispino, ch’era il vescovo donatista nella città e nella regione di
Calama, uomo conosciuto e dotto e di età avanzata, fu condannato a pagare una multa
stabilita dalle leggi contro gli eretici.
12. 6. Ma quello presentò opposizione e al cospetto del proconsole disse di non
essere eretico: allora, poiché il difensore della chiesa si era ritirato , si presentò la ne-
cessità per il vescovo cattolico di fare opposizione e dimostrare che quello era proprio ciò
che aveva negato di essere. Se infatti quello fosse riuscito a nasconderlo, addirittura a-
vrebbero potuto credere eretico il vescovo cattolico, poiché quello negava di essere ciò
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