Page 12 - Vita di san'Agostino
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14. 2. Ma essi, dopo la sconfitta, avanzavano questo argomento come un pretesto,
                  poiché gli eretici anche prima della controversia sapevano che il giudice era cattolico, e
                  quando erano stati invitati da lui con atto pubblico a presentarsi alla discussione, invece
                  di accettare, avrebbero potuto rifiutare l’incontro, poiché ritenevano quello non impar-
                  ziale.
                        14. 3. Tuttavia la provvidenza di Dio onnipotente fece sì che tempo dopo Agostino
                  di beata memoria si trovasse a Cesarea, città della Mauretania, dove lo aveva fatto andare,
                  insieme con altri vescovi, una lettera della sede apostolica, per provvedere ad alcune
                  necessità della chiesa.
                        14. 4. In tale circostanza Agostino ebbe occasione di vedere Emerito, il vescovo
                  donatista di quel luogo che nella conferenza era stato importante difensore della sua setta,
                  e con lui discusse pubblicamente sempre sullo stesso argomento, in chiesa alla presenza
                  di appartenenti alle due comunità. Poiché (i donatisti) sostenevano che Emerito nella
                  conferenza non aveva potuto dire tutto, Agostino richiamandosi agli atti ufficiali, lo in-
                  vitò a non aver esitazione a parlare in quella occasione, in cui non c’era divieto da parte
                  della pubblica autorità, e a non rifiutare di difendere con coraggio la sua parte proprio
                  nella sua città, alla presenza di tutti i suoi concittadini.
                        14. 5. Ma né questa esortazione né la pressante insistenza dei parenti e dei concit-
                  tadini lo convinsero ad accettare: eppure quelli gli promettevano di ritornare nella sua
                  comunione, anche a rischio dei loro beni e della loro salute temporale, purché egli riu-
                  scisse ad aver la meglio sulla posizione cattolica.
                        14. 6. Ma quello non volle né fu capace di dir di più di quanto è contenuto in quegli
                  atti, se non solo questo: “ Ormai gli atti contengono ciò che i vescovi hanno fatto a
                  Cartagine, se abbiamo vinto ovvero siamo stati vinti ”.
                        14. 7. E un’altra volta, poiché il notaio lo spingeva a rispondere, disse: “ Fa’ tu ”; e
                  poiché taceva e così fu a tutti evidente la sua sfiducia, da tutto ciò la chiesa di Dio risultò
                  aumentata e rafforzata.
                        14. 8. Chi poi vorrà conoscere più a fondo la sollecitudine e l’operosità di Agostino
                  di beata memoria in difesa della condizione della chiesa di Dio, potrà esaminare il re-
                  soconto di quei fatti: troverà qui quali argomenti Agostino abbia proposto, e con quali
                  abbia invitato e spinto il suo avversario, dotto eloquente e rinomato, a dire ciò che volesse
                  in difesa della sua parte, e riconoscerà come quello sia stato vinto.


                        Attività antimanichea.  Perde il filo del discorso e guadagna un’anima

                        15. 1. Ricordo ancora, non solo io ma anche altri fratelli che allora vivevano con noi
                  nella chiesa d’Ippona insieme con quel santo uomo, che una volta mentre eravamo in-
                  sieme a tavola, egli disse:
                        15. 2. “ Vi siete accorti come oggi in chiesa la mia predica, dall’inizio alla fine, si
                  sia svolta contro quella ch’è la mia abitudine, perché non ho spiegato completamente il
                  tema che avevo proposto, ma l’ho lasciato in sospeso? ”.
                        15. 3. Gli rispondemmo: “ Infatti ricordiamo di esserci meravigliati in quel mo-
                  mento ”. E lui: “ Credo - disse - che proprio per mezzo della mia dimenticanza e del mio
                  errore  il  Signore  abbia  voluto  ammaestrare  e  risanare  qualcuno  del  popolo  che  è
                  nell’errore, poiché nelle sue mani siamo noi e le nostre parole.




                  POSSIDIO - Vita di sant’Agostino                                             pag. 10 di 29
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