Page 9 - Vita di Martino
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da  allora  era  solito  raccontare  che,  spogliato  del  corpo,  era  stato  condotto  al
                  tribunale  del  Giudice,  e  ne  aveva  ricevuto  la  triste  sentenza  di  dover  essere
                  relegato  nei  luoghi  oscuri  e  fra  le  turbe  volgari;  da  due  angeli  era  poi  stato
                  osservato al Giudice che lui era quello per cui Martino pregava; così era stato
                  ordinato  che  fosse  ricondotto  indietro  dai  medesimi  angeli,  e  restituito  a
                  Martino, reso alla sua vita di prima. 7. Da questo momento, per la prima volta
                  la  rinomanza  dell’uomo  beato  risplendette:  così  chi  era  già  da  tutti  ritenuto
                  santo, fu anche ritenuto potente e veramente simile agli Apostoli.


                    8,1. Poco dopo, mentre passava lungo il terreno d’un tal Lupicino, un uomo
                  ragguardevole secondo il giudizio del mondo, fu accolto dal luttuoso clamore
                  d’una folla gemente. 2. Ad essa sollecitamente avvicinatosi, e chiesto che cosa
                  fosse quel pianto, gli fu spiegato che un povero schiavo di quelli della casa s’era
                  tolta  la  vita  impiccandosi.  Saputo  ciò,  entrò  nella  piccola  cella,  dove  il  corpo
                  giaceva, e  chiusa fuori tutta la folla, disteso sulla  salma per  un po’  di  tempo
                  pregò. 3. Ben presto, rianimato in volto, ma ancora languenti gli occhi, il morto
                  si  sollevò  verso  il  volto  di  Martino;  e  con  lenti  sforzi  cercando  di  alzarsi,
                  afferrata la mano del beato uomo si rizzò in piedi, e così insieme con lui avanzò
                  fino al vestibolo della casa, tra gli sguardi intenti di tutta la turba.


                    9,1. Press’a poco nella medesima epoca, era richiesto come vescovo di Tours;
                  ma  poiché  non  poteva  essere  facilmente  strappato  dal  suo  eremo,  un  tal
                  Rusticio,  cittadino  appunto  di  Tours,  dando  a  intendere  una  malattia  di  sua
                  moglie, gettandosi alle sue ginocchia, riuscì a farlo uscire. 2. Così, predisposte
                  turbe di cittadini lungo il cammino, fu per così dire condotto sotto scorta fino
                  alla città. In mirabile modo un’incredibile moltitudine non solo da quel borgo
                  ma anche dalle città vicine s’era radunata per recare i suoi consensi. 3. A tutti
                  un’unica volontà, i medesimi desideri, il medesimo sentimento: Martino era il
                  più degno dell’episcopato; fortunata la chiesa che avrebbe avuto un tal vescovo.
                  Un piccolo numero tuttavia, e alcuni dei vescovi che erano stati convocati per
                  insediare il vescovo, empiamente si opponevano asserendo ch’era personaggio
                  spregevole,  ed  era  indegno  dell’episcopato  un  uomo  dall’aspetto  miserando,
                  dal sordido abbigliamento, dalla capigliatura arruffata. 4. Così stando le cose, il
                  popolo, di più saggio sentire, irrise la folla di costoro, che mentre desideravano
                  diffamare l’illustre uomo, ne rendevano pubbliche le virtù. Né a quelli invero fu
                  lecito far altro che quanto il popolo, per volontà di Dio, si proponeva di fare.
                  Tuttavia  tra  i  vescovi  presenti,  si  dice  che  un  tal  Difensore  fosse  stato  il
                  principale  avversario.  Quindi  si  osservò  ch’egli  fu  colpito  allora  da  un  aspro
                  biasimo con la lettura d’un versetto profetico. 5. Infatti, essendo fortuitamente
                  rimasto  assente,  ostacolato  dalla  ressa,  il  lettore  che  in  quel  giorno  aveva
                  l’incarico  di  leggere  i testi  sacri,  essendo  tutti  confusi  gli  officianti,  uno  degli
                  assistenti, preso il Salterio, s’apprese al primo versetto che trovò. 6. Ora il Salmo
                  era questo:  «Per bocca degli infanti e  dei lattanti  hai reso  gloria a te stesso a
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