Page 35 - Vita di Antonio
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cultura. Pur vivendo sul monte, e fino alla vecchiaia, egli non aveva modi rozzi;
                  era piacevole e cordiale, la sua parola aveva il condimento del sale divino” (Col
                  4,6). Nessuno nutriva invidia per lui; anzi tutti gioivano dopo averlo avvicinato.


                  74. Un’altra volta si recarono da lui alcuni che dai pagani erano ritenuti saggi.
                  Chiedevano spiegazioni sulla nostra fede in Cristo e volevano deriderlo con dei
                  sillogismi  sulla  tesi  della  croce  divina.  Antonio  dapprima  tacque  provando
                  compassione per la loro ignoranza, poi per mezzo. dell’interprete, che rendeva
                  bene il suo pensiero, disse: «Che cosa è preferibile, credere nella croce oppure
                  attribuire adulteri e corruzioni dei fanciulli a quelli che voi chiamati dei? Ciò
                  che noi diciamo della croce è segno di virtù, è esempio per il disprezzo della
                  morte.  Voi  invece  narrate  dissolutezze.  Il  Verbo  di  Dio  non  è  mai  mutato;  è
                  rimasto  sempre  se  stesso,  per  la  salvezza  e  il  bene  dell’umanità  ha  assunto
                  corpo  umano  perché  fosse  partecipe  della  nascita  umana,  perché  gli  uomini
                  avessero in comune natura divina e razionale. O forse Dio è simile agli esseri
                  irrazionali  per  cui  bisogna  adorare  quadrupedi,  serpenti  e  immagini  umane?
                  Questi  sono  oggetto  della  vostra  venerazione.  Come  osate  schernirci  perché
                  affermiamo che Cristo, come uomo, è apparso sulla terra, dal momento che voi,
                  separando  l’anima  dal  corpo,  sostenete  che  essa  è  caduta  dal  cielo,  è  andata
                  vagando ed  è  finita in un corpo? E volesse il cielo  che vi fermaste  qui e  non
                  aggiungeste che essa poi passa e finisce anche nei quadrupedi e nei serpenti! La
                  nostra fede sostiene che Cristo è venuto per la salvezza dell’umanità. Voi invece
                  parlate e discutete dell’anima non creata. Noi crediamo alla potenza della Prov-
                  videnza e al suo amore per gli uomini perché tutto questo non è impossibile a
                  Dio. Voi invece, definendo l’anima immagine della mente, le attribuite cadute e
                  raccontate favole sulla sua mutevolezza e considerate anche la mente mutevole
                  a causa dell’anima. Quale, infatti, è l’immagine, tale è necessariamente l’essere
                  di  cui  l’anima  è  l’immagine.  Quando  pensate  simili  cose  intorno  alla  mente
                  divina, tenete presente che voi bestemmiate il Padre della mente».


                  75. «Che cosa voi potete dire di meglio sulla croce se non che, quando Cristo fu
                  insidiato  da  uomini  malvagi,  egli  sostenne  la  croce  e  non  ebbe  timore  della
                  morte, qualunque essa fosse? Voi, invece, narrate favole sulle peregrinazioni di
                  Osiride e di Iside, sulle insidie di Tifone, sulla fuga di Saturno che divorò i figli
                  e uccise il padre.
                  Questa è la vostra sapienza! E perché, poi, deridete la croce e non ammirate la
                  risurrezione? Quelli che hanno  parlato della croce,  hanno  parlato anche della
                  risurrezione. Perché voi, pur facendo menzione della croce, tacete dei morti ri-
                  suscitati,  dei  ciechi  guariti,  dei  paralitici  sanati,  dei  lebbrosi  purificati,  del
                  passaggio a piedi sulle acque e di tutti gli altri segni e miracoli che dimostrano
                  che Cristo non era soltanto uomo ma anche Dio? Voi mi sembrate ingiusti, non
                  avete letto le nostre Scritture con animo schietto. Leggetele e capirete che cosa
                  ha fatto Cristo; esse vi dimostrano che é Dio e che è venuto per la salvezza degli
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