Page 40 - Vita di Antonio
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85. Una volta fu costretto da alcuni che avevano bisogno, e un comandante di
                  soldati lo supplicava con molte preghiere, a scendere dal monte e a recarsi da
                  loro. Antonio scese. Disse poche parole di salvezza per coloro che lo avevano
                  pregato  e  poi  mostrò  fretta  di  andar  via.  Allora  quel  comandante  lo  pregò
                  vivamente di fermarsi ancora. Antonio rispose che non si poteva trattenere e
                  per  convincerli  portò  loro  un  piacevole  esempio:  «Come  i  pesci,  se  portati  a
                  secco,  muoiono,  così  i  monaci  se  indugiano  con  voi.  Se  poi  i  monaci  si
                  trattengono di più in mezzo a voi, si guastano. E come i pesci hanno fretta di
                  ritornare  in  mare,  così  noi  sul  monte  per  non  dimenticare,  trattenendoci
                  all’esterno, le cose interiori».
                  Quando  il  comandante  ascoltò  queste  e  molte  altre  parole,  meravigliandosi,
                  disse che Antonio era veramente un servo di Dio. Come poteva un uomo senza
                  cultura avere una mente simile se non fosse stato amato da Dio?


                  86.  Un  altro  comandante,  di  nome  Balacio,  perseguitava  violentemente  i
                  cristiani  a  causa  degli  abominevoli  ariani.  Poiché  era  così  crudele  da  far
                  percuotere  le  vergini e  denudare  e  flagellare  i  monaci,  Antonio gli  inviò  una
                  lettera  con  queste  parole:  «Vedo  l’ira  divina  scendere  su  di  te.  Cessa  di
                  perseguitare  i  cristiani  se  non  vuoi  essere  preso  dall’ira.  Ormai  essa  sta  per
                  raggiungerti». Ma Balacio rise, gettò a terra la lettera sputandovi sopra, ingiuriò
                  i messaggeri, poi ordinò loro di riferire ad Antonio queste parole: « Siccome ti
                  preoccupi tanto dei monaci, verrò io da te».
                  Non  erano  ancora  trascorsi  cinque  giorni  e  l’ira  lo  prese.  Balacio  e  Nestorio,
                  prefetto d’Egitto, partirono per la prima tappa che si trova dopo Alessandria,
                  chiamata  Chereu.  Entrambi  montavano  cavalli  dello  stesso  Balacio,  i  più
                  mansueti di tutti i cavalli che egli stesso allevava. Prima di giungere in quella
                  località,  i  cavalli,  come  erano  soliti,  cominciarono  a  giocare  tra  di  loro.
                  Improvvisamente il cavallo più mansueto sul quale era Nestorio con un morso
                  fece cadere a terra Balacio e infierì su di lui; con i morsi gli dilaniò una coscia.
                  Subito  Balacio  fu portato in città, ma dopo tre giorni cessò  di vivere.  Tutti si
                  meravigliarono  perché  in  poco  tempo  era  accaduto  quanto  Antonio  aveva
                  predetto.


                  87.  Così  Antonio  ammoniva  i  più  crudeli.  Agli  altri  che  si  recavano  da  lui,
                  parlava in modo tale da far loro dimenticare il potere di giudicare e da indurli a
                  ritenere  beati  coloro  che  abbandonavano  la  vita  terrena.  Assisteva  poi  coloro
                  che soffrivano ingiustizia in modo tale da sembrare che fosse lui e non gli altri a
                  patire.  Era  così  bravo  nell’essere  utile  a  tutti  che  molti  soldati  e  ricchi
                  abbandonavano i pesi di questa vita e si facevano monaci. Insomma Dio l’aveva
                  dato all’Egitto come un medico.
                  Chi andò da lui afflitto e non ne ritornò gioioso? Chi andò da lui piangendo i
                  suoi morti e non dimenticò subito il lutto? Chi andò adirato e non si convertì
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