Page 43 - Vita di Antonio
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non sarà più con voi».


                  92.  Dette  queste  parole,  essi  lo  baciarono.  Egli  sollevò  un  po’  i  piedi  e,
                  guardando come amici coloro che erano venuti a vederlo, si rallegrò della loro
                  presenza. Giaceva disteso, col volto sorridente, e così spirò congiungendosi ai
                  suoi  padri.  Quei  due,  secondo  le  istruzioni  ricevute,  avvolsero  e  coprirono  il
                  corpo e poi lo nascosero sotto terra in modo che nessuno, ad eccezione di loro
                  due, sapesse il luogo della sepoltura. Quelli che ricevettero le pelli di pecora e il
                  mantello consunto del beato Antonio, custodiscono queste cose come un grande
                  tesoro.  Quando  vedono  le  vesti  è  come  se  vedessero  Antonio,  quando  le  in-
                  dossano è come se portassero con gioia i suoi ammaestramenti.


                  93. Questa la fine della sua esistenza terrena, quello fu l’inizio della sua ascesi.
                  Anche se poche sono le cose narrate rispetto alla sua vita cristiana, tuttavia voi
                  potete, grazie ad esse, capire chi fosse Antonio, l’uomo di Dio. Questi, dalla più
                  giovane età e fino alla più tarda vecchiaia conservò lo zelo della pratica ascetica;
                  né per la vecchiaia si lasciò vincere dal desiderio di un vitto migliore, né per
                  l’invecchiamento del corpo cambiò le sue vesti, né si lavò i piedi con acqua. No-
                  nostante  tutti  questi  rigori,  ebbe  un’ottima  salute.  Aveva  infatti  occhi  sani  e
                  perfetti per cui vedeva bene; dei suoi denti nemmeno uno cadde, erano soltanto
                  consumati in prossimità delle gengive a causa dell’età avanzata. Fu sempre sa-
                  no di piedi e di mani e si mostrava anche raggiante e più robusto di tutti quelli
                  che sono soliti ricorrere a cibi vari, a bagni, ad abiti diversi.
                  La  sua  fama  si  era  sparsa  in  ogni  luogo  e  tutti  quindi  l’ammiravano.  Anche
                  coloro  che  non  l’avevano  mai  visto,  desideravano  vederlo.  Tutto,  insomma,
                  testimonia la sua virtù spirituale e la sua anima cara a Dio. Antonio, infatti, fu
                  celebre  non  per  i  suoi  scritti,  né  per  sapienza  acquisita,  né  per  altra  arte,  ma
                  soltanto per il suo amore verso Dio. E nessuno può negare che questo sia un
                  dono di Dio. Per quale ragione, infatti, in Spagna, in Gallia, a Roma, in Africa si
                  udiva parlare di lui che viveva ed era nascosto su un monte, se non perché Dio
                  rende famosi i suoi uomini da per tutto, lo stesso Dio che promise e concesse
                  questa  fama  ad  Antonio  fin  dall’inizio?  Uomini  come  lui,  pur  operando
                  nascosti, pur desiderando di non essere visti, sono mostrati dal Signore a tutti
                  come una lampada affinché  quelli che li ascoltano,  comprendano la forza dei
                  comandamenti per una retta condotta di vita e, pieni di zelo, intraprendano la
                  strada della virtù spirituale.


                  94. Agli altri confratelli, dunque, leggete queste mie cose perché sappiano quale
                  debba essere la vita dei monaci e si convincano che il Signore e Salvatore Gesù
                  Cristo glorifica coloro che lo glorificano. Egli non solo fa entrare nel regno dei
                  cieli coloro che lo servono fino alla fine, ma li rende pure noti e famosi in ogni
                  luogo  per  la  loro  virtù  e  per  il  bene  che  arrecano  agli  altri,  anche  se  vivono
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