Page 21 - Vita di Antonio
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39. «Volevo tacere e non dire altro, ritenendo sufficienti le cose fin qui dette. Ma
perché voi non pensiate che io parli da ingenuo e senza esperienza e perché
invece crediate che io dica cose vere, allora aggiungerò altre cose. Anche se
apparirò stolto, il Signore che ascolta conosce la purezza della mia mente e sa
che parlo per amor vostro, per incoraggiarvi. Vi parlerò dunque delle attività
dei demoni. Quante volte mi hanno chiamato beato e io li ho maledetti nel
nome del Signore. Quante volte mi hanno predetto la piena del fiume e io
rispondevo loro: “Cosa ve ne importa?”. Una volta si presentarono a me con
minacce e mi circondarono come soldati armati. Altre volte mi riempirono la
casa di cavalli, di belve e di serpenti e io cantavo il salmo: “Chi si vanta dei carri
e chi dei cavalli, noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio” (Sal 19,8).
Vennero un’altra volta, quando era buio, e portando l’immagine della luce
dicevano: “Siamo venuti, Antonio, a farti luce” e io pregai con gli occhi chiusi e
subito la luce degli empi si dileguò. Vennero dopo pochi mesi cantando salmi e
recitando le Scritture ma “io, come un sordo, non ascolto” (Sal 37,14). Un’altra
volta scossero la mia dimora, ma io, fermo nei miei pensieri, pregavo. E ancora
vennero, facendo rumori, sibilando, danzando: io pregavo, stando per terra, e
cantavo i salmi. Subito quelli cominciarono a lamentarsi e a piangere, come se
avessero perso ogni forza. Io magnificai il Signore che espose al dileggio e
annientò la loro audacia e stoltezza».
40. «Una volta mi apparve un demone molto alto che osò dirmi: “Io sono la
potenza di Dio, io sono la Provvidenza. Cosa vuoi che io ti doni?”. Io allora
soffiai contro di lui pronunciando il nome di Cristo e tentai di colpirlo e mi
sembrò di averlo veramente colpito, e subito quello, così grande, insieme con
tutti i suoi demoni, scomparve nel nome di Cristo. Un’altra volta, mentre digiu-
navo, venne da me con le sembianze di un monaco, portando l’immagine di un
pane e tentava di darmi consigli, dicendo: “Mangia, abbandona tutte le fatiche;
tu sei uomo e corri pericolo di indebolirti”. Ma io capii la sua astuzia e mi alzai
per pregare. Il demonio non sopportò e cedette e, attraverso la porta, si dileguò
come un fumo. Quante volte nel deserto mi mostrò l’immagine dell’oro perché
io toccassi e vedessi! Ma io cantavo i salmi e lui scompariva. Quante volte mi
hanno percosso. con colpi e io dicevo: “Chi ci separerà dunque dall’amore di
Cristo?” (Rm 8,35). Allora quelli si colpivano a vicenda. Non ero io che li
frenavo e li allontanavo, ma il Signore che diceva: “Io vedevo Satana cadere dal
cielo come la folgore” (Lc 10,18). Io, o figli, ricordando le parole dell’Apostolo
(1Cor 4,6), ho riferito a me queste cose perché voi impariate a non scoraggiarvi
nella pratica ascetica, a non temere le apparizioni del diavolo e dei suoi
demoni».
41. «E poiché, dicendo queste cose, sono diventato quasi come uno stolto,
ascoltate anche questo per essere sicuri e impavidi. Io non mento. Una volta un
tale bussò alla porta della dimora in cui stavo. Uscii e vidi comparire uno