Page 19 - Vita di Antonio
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giudizio per questo: se ha custodito la fede (2Tm 4,7) e se ha con rettitudine
rispettato i comandamenti (1Tm 6,14)».
34. «A cose del genere non bisogna dare importanza. Noi non dobbiamo
praticare l’ascesi e affaticarci per conoscere il futuro, ma per piacere a Dio con
una retta condotta di vita. Dobbiamo pregare Dio, ma non per chiedergli la
divinazione: non si può chiedere questa come premio per le nostre fatiche
ascetiche. Preghiamo piuttosto perché il Signore ci assista nella vittoria contro il
diavolo. Se qualche volta vogliamo aver conoscenza del futuro, purifichiamo la
mente. Sono convinto infatti che un’anima del tutto pura, e conforme alla sua
natura, perspicace, possa vedere molte cose e più lontano di quanto vedano i
demoni, avendo il Signore come rivelazione. Così l’anima di Eliseo vide le
azioni di Giezi e vide pure le potenze che gli stavano intorno (cf. 2Re 5,26; 2Re
6,17)».
35. «Quando di notte si presentano da voi e vogliono parlarvi del futuro, o
dicono “Noi siamo gli angeli” (2Cor 11,14), non ascoltateli perché mentono. Se
elogiano la vostra ascesi e vi chiamano beati, non ascoltateli, né prestate loro
attenzione. Piuttosto segnate con la croce voi e la vostra dimora e pregate.
Vedrete che essi si dilegueranno. Infatti sono timorosi e temono molto il segno
di croce del Signore. Con questo segno il Salvatore li spogliò e li bollò d’infamia.
Se invece imprudentemente rimangono, danzando, assumendo varie immagini,
non abbiate paura e non vi scoraggiate, né prestate loro attenzione come se
fossero delle brave persone. Con l’aiuto di Dio, infatti, è possibile conoscere la
presenza dei buoni e dei malvagi. La visione dei santi non genera turbamento:
“Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce” (Mt 12,19; Is
42,2); anzi è cosa serena e dolce che arreca all’anima gioia, esultanza, letizia.
Con i santi c’è il Signore che è nostra gioia e potenza di Dio Padre. I pensieri si
liberano da turbamenti e si rasserenano in modo che l’anima illuminata
contempla coloro che le appaiono. Il desiderio delle cose divine e dei beni futuri
si impossessa dell’anima che vuole unirsi a loro e con loro andar via. Se poi
alcuni, proprio per la loro umana condizione, temono l’apparizione dei buoni,
ebbene questi stessi con il loro amore tolgono ogni timore, come fece Gabriele
con Zaccaria (Lc 1,13) e l’angelo che apparve alle donne nel divino sepolcro (Mt
28,5) e l’altro che disse ai pastori nel vangelo: “Non temete” (Lc 2,10). Il timore
dei santi non nasce dalla paura dell’anima, ma dal fatto che questa riconosce la
presenza di esseri superiori. Tale è dunque la visione dei santi».
36. «L’invasione e le immagini degli spiriti malvagi si manifestano con tumulto,
con strepito, con suoni, con schiamazzo; cose del genere si hanno, per esempio,
durante i giochi dei fanciulli maleducati e le aggressioni dei ladri. Di qui na-
scono il timore dell’anima, il turbamento e la confusione dei pensieri, l’odio