Page 15 - Vita di Antonio
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uno spiedo (Gb 40,24-26). È legato dal Signore come un passero perché sia
schernito da noi (Gb 40,29). Sia il diavolo che i demoni che sono con lui sono
stati posti come scorpioni e serpenti per essere calpestati da noi cristiani (Lc
10,19). Infatti chi ha minacciato di essiccare il mare e di impadronirsi del
mondo, ecco che ora non può impedire la vostra pratica ascetica, né me che
parlo contro di lui. Non ascoltiamo le cose che dice, egli mente, non temiamo le
sue apparizioni perché anch’esse sono false. Non è luce vera quella che appare
in loro; portano soltanto un anticipo e un’immagine del fuoco preparato per
loro. Con le fiamme con le quali bruceranno, essi cercano di intimorire gli
uomini. In realtà appaiono ma subito scompaiono, non danneggiano nessuno
dei fedeli, portano essi stessi un’immagine del fuoco dal quale saranno accolti.
Neppure per questo devono essere temuti. Tutti i loro tentativi per la grazia di
Cristo sono resi vani».
25. «Sono astuti e pronti a trasformarsi in tutte le immagini e le forme. Spesso
simulano anche di cantare i salmi e, senza essere visti, recitano le parole delle
Scritture. Molte volte, mentre noi leggiamo, essi ripetono subito come un’eco le
cose che noi leggiamo; mentre dormiamo, ci incitano a pregare e fanno questo
di continuo, impedendoci quasi di dormire. Altre volte, dopo aver assunto le
sembianze di monaci, parlano come uomini devoti per ingannarci con un
aspetto simile al nostro e poi trascinano dove vogliono coloro che hanno
sedotto. Ma essi non devono essere ascoltati neppure se spingono a pregare,
neppure se esortano a non mangiare, neppure quando fingono di accusarci e di
rimproverarci per dei peccati di cui, come noi, sono a conoscenza. Non si
comportano così in nome della fede o della verità, ma per portare alla
disperazione le persone semplici e rendere inutile la pratica ascetica. Vogliono
generare nausea negli uomini per la vita monastica, come se fosse troppo gra-
vosa e scomoda e cercano di essere di ostacolo a coloro che la praticano».
26. «Perciò il profeta mandato dal Signore compiangeva questi miseri dicendo:
“Guai a chi fa bere i suoi vicini versando veleno per ubriacarli e scoprire le loro
nudità” (Ab 2,15). Infatti simili pensieri e macchinazioni allontanano dalla
strada che porta alla virtù. Il Signore stesso, sebbene i demoni dicessero la verità
(infatti essi dicevano: “Tu sei il Figlio di Dio” [Lc 4,41]), tappava loro la bocca, li
costringeva al silenzio perché essi non seminassero con la verità la loro malizia
e perché noi prendessimo la consuetudine di non prestare loro attenzione anche
se quelli davano la parvenza di dire la verità. Sarebbe infatti vergognoso che noi
che abbiamo le Sacre Scritture e che dal Salvatore abbiamo ricevuto la libertà, ci
lasciassimo istruire dal diavolo, da colui che violò l’ordine per lui stabilito e
passò da un pensiero all’altro. Perciò il Signore gli impedì di parlare quando
egli si mise a recitare i brani delle Scritture, con queste parole: “Perché vai
ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza?” (Sal 49,16). Fan-
no tutte queste cose, ciarlano, rumoreggiano, simulano, per ingannare i