Page 10 - Vita di Antonio
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nostre insidie». Dapprima quelli che stavano fuori credevano che dentro ci
fossero degli uomini che litigavano con lui e che si erano introdotti con delle
scale. Ma poi attraverso un foro quando videro che non c’era nessuno, capirono
che erano i demoni e atterriti si misero a chiamare Antonio. E questi, non curan-
dosi dei demoni, si avvicinò alla porta ed esortò quelle persone ad andare via e
a non temere. Diceva che i demoni foggiano immagini simili contro coloro che
hanno paura. «Voi, diceva, fatevi il segno di croce, andate via con fiducia e
lasciate che i demoni si burlino di se stessi». E quelli, dopo essersi segnati con la
croce, si allontanarono.
Egli rimase senza ricevere alcun danno da parte dei demoni e senza essere
stanco di lottare. L’apparizione di celesti visioni e l’impotenza dei nemici gli
procuravano grande sollievo nelle fatiche e accrescevano il suo coraggio. I
conoscenti che spesso andavano a visitarlo, credevano di trovano morto e
invece lo sentivano cantare il salmo: «Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e
fuggano davanti a lui quelli che lo odiano. Come si disperde il fumo, tu li
disperdi; come fonde la cera di fronte al fuoco, periscano gli empi davanti a
Dio» (Sal 67,2-3). Ed ancora: «Tutti i popoli mi hanno circondato, ma nel nome
del Signore li ho sconfitti» (Sal 117,10).
14. Visse così quasi vent’anni, conducendo da solo questa vita ascetica, senza
mai uscire, senza mai farsi vedere da qualcuno. Poi, molti che desideravano
imitare la sua condotta ascetica, e altri suoi conoscenti, si recarono da lui.
Abbatterono con forza la porta ed Antonio andò loro incontro come un iniziato
esce da un recesso, ispirato da Dio. Allora, quelli che erano andati da lui per la
prima volta, lo videro fuori del fortino. Si stupirono nel vedere che il suo fisico
era sempre lo stesso, non ingrassato né dimagrito per i digiuni e le lotte con i
demoni. Era, insomma, come l’avevano visto prima del ritiro dal mondo. Il suo
spirito era puro; non appariva né triste né gioioso, non era scosso né dal riso né
dalla mestizia, neppure si turbò davanti a tanta folla, né fu visto gioire perché
era salutato da tante persone. Rimase sempre padrone di sé; si lasciava guidare
dalla ragione, sempre con animo pieno di equilibrio.
Molti dei presenti, che erano ammalati, furono guariti dal Signore per mezzo di
lui, altri litrono liberati dai demoni. Il Signore diede ad Antonio il dono della
parola e così egli poté confortare molti che erano tristi, riconciliò altri che erano
in lite, esortò tutti a non anteporre all’amore per Cristo nessuna delle cose della
terra. Parlando, ricordava i beni futuri e l’amore che Dio ha per noi: «Egli che
non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi» (Rm 8,32).
Persuase molti a scegliere la vita solitaria. Sorsero così sui monti i monasteri e il
deserto fu abitato dai monaci che abbandonavano le proprie cose e si
iscrivevano a questa celeste istituzione.
15. Quando dovette attraversare il canale della città di Arsinoe perché aveva
necessità di visitare i suoi confratelli, quel canale era pieno di coccodrilli. Egli,