Page 12 - Vita di Antonio
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ci  preoccupiamo  di  acquistare  cose  che  possiamo  portar  via  con  noi  come  la
                  prudenza, la giustizia, il coraggio, l’intelletto, la carità, l’amore verso i poveri, la
                  fede  in  Cristo,  la  mansuetudine,  l’ospitalità?  Se  acquisteremo  queste  cose,  le
                  troveremo là dove ci accoglieranno come ospiti nella terra dei miti».


                  18.  «Per  queste  ragioni  ciascuno  di  voi  si  convinca  di  non  perdersi  d’animo,
                  specialmente se pensa di essere il servo del Signore e di doverlo servire. Come
                  un  servo  non  osi  dire:  “Siccome  ieri  ho  lavorato,  oggi  non  lavoro”,  né
                  calcolando il tempo trascorso, si riposerà nei giorni successivi. Ma ogni giorno,
                  come  è  scritto  nel  vangelo  (Lc  17,7-10),  mostri  lo  stesso  zelo  per  piacere  al
                  Signore e non essere in pericolo. Così noi, ogni giorno, dobbiamo perseverare
                  nella pratica ascetica sapendo che se anche per un solo giorno la trascureremo,
                  il  Signore  non  ci  perdonerà  a  causa  del  tempo  passato  ma,  per  la  nostra
                  negligenza,  si  mostrerà  contrariato  nei  nostri  confronti.  Così  è  scritto  in
                  Ezechiele (Ez 18,24-26); così anche Giuda per una sola notte perdette la fatica
                  del tempo trascorso» (Gv 13,30).


                  19. «Dedichiamoci, o figli, alla pratica ascetica e non siamo negligenti. Abbiamo
                  in  questo  il  Signore  come  aiuto  perché  “tutto  concorre  al  bene  di  coloro  che
                  amano  Dio”  (Rm  8,28).  Per  non  essere  negligenti,  ci  conviene  meditare  sulle
                  parole  dell’Apostolo:  “Ogni  giorno  io  affronto  la  morte”  (1Cor  15,31).  Se
                  vivremo,  come  se  dovessimo  morire  ogni  giorno,  non  peccheremo.  Il  che
                  significa  che  quando  ogni  giorno  ci  alziamo,  non  dobbiamo  credere  che  vi-
                  vremo fino alla sera e quando andiamo a letto non dobbiamo credere di alzarci.
                  La  nostra  vita,  per  natura,  è  incerta  e  ogni  giorno  viene  misurata  dalla
                  Provvidenza.  Se  ci  disporremo  così  e  se  così  ogni  giorno  vivremo,  non
                  peccheremo,  né  saremo  presi  dalla  cupidigia  di  qualcosa.  Con  nessuno  ci
                  adireremo, non accumuleremo tesori sulla terra, ma ogni giorno, aspettando la
                  morte,  non  possederemo  niente  e  a  tutti  perdoneremo  qualsiasi  cosa.  Non
                  avremo concupiscenza di donna, né saremo dominati da piaceri osceni che anzi
                  avverseremo come cose caduche, sempre lottando e avendo davanti agli occhi il
                  giorno  del  giudizio.  Infatti  il  timore  grandissimo  e  il  pericolo  dei  tormenti
                  dissolvono sempre le lusinghe del piacere e rinsaldano l’anima che vacilla».


                  20. «Dunque, cominciamo e, presa la strada della virtù, protendiamoci sempre
                  di  più  per  raggiungere  la  meta  (Fil  3,13).  Nessuno  si  volga  indietro,  come  la
                  moglie di Lot (Gn 19,26), soprattutto perché il Signore ha detto: “Nessuno che
                  ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno dei cieli”
                  (Lc 9,62). Guardare indietro altro non vuoi dire che cambiare idea e pensare di
                  nuovo alle cose del mondo. Sentendo parlare della virtù, non abbiate paura, né
                  dovete temere il nome. Non  è  infatti lontana da noi,  né  si trova fuori di noi;
                  l’opera  è  in  noi  stessi  ed  è  facile  realizzarla  solo  se  noi  vogliamo.  I  greci
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