Page 13 - Vita di Antonio
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viaggiano,  attraverso  il  mare,  per  apprendere  le  lettere;  noi  non  abbiamo
                  bisogno di muoverci per il regno dei cieli, né di attraversare il mare per la virtù.
                  Il Signore ci ha già detto: “Il regno di Dio è in mezzo a voi!” (Lc 17,21). La virtù
                  perciò ha bisogno soltanto della nostra volontà, dal momento che è in noi e da
                  noi  trae  la  sua  origine.  Infatti  quella  parte  dell’anima  che  per  natura  è
                  intelligente, è virtù e conserva la sua natura quando rimane così come è stata
                  creata, cioè  buona e retta. Per questo Giosuè, figlio  di Nun, ammaestrando il
                  popolo diceva: “Rivolgete il cuore verso il Signore, Dio d’Israele” (Gs 24,23) e
                  Giovanni Battista: “Raddrizzate i suoi sentieri” (Mt 3,3). Quando l’anima è retta,
                  la sua razionalità è come fu creata; se invece l’anima declina e svia dalla sua
                  natura, allora si dice che l’anima è corrotta. Non si tratta di cosa difficile: se noi
                  rimaniamo come siamo stati creati, saremo virtuosi, se invece ci abbandoniamo
                  al  male,  saremo  giudicati  come  cattivi.  Se  dovessimo  uscire  fuori  di  noi  per
                  conquistare la virtù, le difficoltà non mancherebbero. Ma poiché essa è in noi,
                  guardiamoci dai cattivi pensieri e custodiamo l’anima che il Signore ci ha dato
                  come in deposito affinché, rimanendo essa nello stato in cui l’ha foggiata, egli
                  riconosca in noi la sua opera».


                  21. «Il  nostro impegno  sia quello di non essere  schiavi dell’ira, di non essere
                  posseduti dalla concupiscenza. Infatti è scritto: “L’ira dell’uomo non compie ciò
                  che è giusto davanti a Dio” (Gc 1,20) e: “La concupiscenza concepisce e genera il
                  peccato, e  il peccato, quand’è  consumato, produce  la morte”  (Gc 1,15).  Scelto
                  questo  metodo  di  vita,  dobbiamo  vivere  molto  sobriamente.  È  scritto  infatti:
                  “Con ogni cura vigila sui cuore” (Pro 4,23).
                  Abbiamo  dei  nemici  terribili  e  astuti,  i  malvagi  demoni  e  noi  dobbiamo
                  combattere,  come  dice  l’Apostolo:  “non  contro  creature  fatte  di  sangue  e  di
                  carne, ma contro i principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo
                  di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6,12).
                  Grande è il loro numero nell’aria che è intorno a noi ed essi non sono lontani da
                  noi,  e  inoltre  molte  sono  le  loro  varietà.  Sulle  loro  proprietà  e  varietà  si
                  potrebbero  dire  molte  cose;  ma  è  un  discorso  che  riserviamo  a  persone  più
                  grandi  di  noi.  A  noi  ora  interessa  conoscere  le  astuzie  che  essi  mettono  in
                  pratica contro di noi».


                  22. «Innanzitutto dobbiamo sapere che quelli che noi chiamiamo demoni non
                  furono  creati  tali:  Dio  non  ha  fatto  nulla  di  male.  Anch’essi  sono  stati  creati
                  buoni,  ma  si  staccarono  dalla  sapienza  celeste,  caddero  poi  sulla  terra  e
                  ingannarono  i  pagani  con  le  loro  immagini.  Sono  invidiosi  di  noi  cristiani  e
                  cercano con ogni mezzo di impedire la nostra ascesa verso il cielo da dove essi
                  sono  precipitati.  Necessita  quindi  la  continua  preghiera,  occorre  la  pratica
                  ascetica perché chi riceve attraverso lo Spirito Santo la grazia di distinguere gli
                  spiriti  possa  conoscere  le  cose  che  riguardano  i  demoni:  quali  sono  meno
                  malvagi, quali più malvagi, quali le loro consuetudini e attività, come possono
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