Page 8 - Vita di Antonio
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9. Condotto via da quell’uomo e chiusa la porta, secondo il suo solito, era di
nuovo solo nel sepolcro. Non avendo la forza di reggersi in piedi per le
percosse ricevute, si mise a pregare giacendo per terra. Dopo la preghiera
diceva ad alta voce: «Ecco, sono qui, io Antonio; non fuggo le vostre percosse, e
anche se me ne darete ancora, nulla mi dividerà dall’amore per Cristo» (Rm
8,35). Poi si mise a cantare il salmo: «Se contro di me si accampa un esercito, il
mio cuore non teme» (Sal 26,3). L’asceta, dunque, pensava e diceva queste cose.
Ma il nemico, che odia ogni bene, meravigliatosi perché Antonio dopo tante
percosse ricevute aveva osato far ritorno, fatti venire i suoi cani, e pieno di
rabbia, disse: «Voi vedete che né con lo spirito della fornicazione, né con le
percosse, siamo riusciti a piegare costui; anzi egli ci sfida con audacia.
Aggrediamolo in altro modo». Per fare il male, infatti, il diavolo può assumere
varie forme.
Allora, dunque, in quella notte i demoni fecero tanto rumore che tutto il luogo
sembrava scosso e, come se essi stessi avessero abbattuto le quattro pareti del
sepolcro, parvero penetrare attraverso le mura assumendo l’aspetto di fiere e di
rettili. In breve tempo tutto il luogo fu pieno di fantasmi di leoni, di orsi, di
leopardi, di tori, di serpenti, di aspidi, di scorpioni, di lupi. Ognuno di essi si
comportava secondo la figura che aveva assunto. Il leone ruggiva, pronto ad
aggredirlo, il toro sembrava colpirlo con le corna, il serpente strisciando non
riusciva a prenderlo, il lupo era trattenuto mentre tentava di assalirlo. Lo strepi-
to di tutte quelle fiere che apparivano era terribile, come terribile era il loro
aspetto.
Ma Antonio, colpito e pungolato da quelli, avvertiva anche più forte il dolore
del suo corpo; tuttavia giaceva impavido e sveglio. Gemeva per le sofferenze
del corpo, ma lucido nella mente, quasi schernendoli, diceva loro: «Se voi aveste
qualche potere, sarebbe bastato che uno solo di voi venisse. Ma poiché il
Signore vi ha tolto la forza, voi per questo cercate di spaventarmi col numero.
Segno della vostra debolezza è il fatto che voi imitate le forme dei bruti». E
ancora pieno di fiducia aggiungeva: «Se avete forza, se avete ricevuto qualche
potere contro di me, non esitate, ma aggreditemi. E se non potete, perché vi
agitate inutilmente? Per noi è sigillo e muro di difesa la fede nel nostro
Signore». Dopo molti tentativi quelli digrignavano i denti contro di lui, ma
schernivano più se stessi che Antonio.
10. Ma il Signore neppure allora si dimenticò della lotta affrontata da Antonio e
gli venne in aiuto. Alzati gli occhi in alto, vide il tetto quasi aperto e un raggio
di luce scendere fino a lui. I demoni tosto scomparvero, il dolore del corpo cessò
e la casa apparve di nuovo intatta. Antonio si accorse dell’aiuto, trasse un lungo
respiro e, liberato dai dolori, interrogò la visione apparsagli con queste parole:
«Dove eri? Perché non sei apparsa fin dall’inizio per liberarmi dalle sofferen-
ze?». E una voce giunse fino a lui: «Io ero qui, o Antonio, ma aspettavo per
vedere la tua lotta. Poiché l’hai affrontata e non sei stato vinto, io sarò sempre il