Page 5 - Vita di Antonio
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aveva la memoria.
4. Vivendo in tal modo, Antonio era amato da tutti. Si mostrava volentieri
sottomesso agli uomini zelanti che visitava, faceva tesoro per sé di come
ciascuno eccellesse per virtù e pratica ascetica. Di uno, infatti, ammirava la
grazia, di un altro l’assiduità nel pregare; di uno apprezzava le veglie, di un
altro l’amore per le letture; di uno la perseveranza, di un altro il digiuno e il
dormire in terra, di uno la mitezza, di un altro la generosità. Di tutti notava
l’amore per il Cristo e l’amore reciproco. E così spiritualmente arricchitosi,
faceva ritorno al luogo della sua vita ascetica e, raccogliendo nel suo animo le
virtù di ognuno, si sforzava di realizzarle tutte in se stesso.
Non gareggiava con i suoi coetanei se non per apparire secondo nella pratica
del bene. E faceva questo senza urtare nessuno, ma in modo che anche gli altri
ne gioissero. Così tutti gli abitanti del villaggio e i buoni, con i quali aveva
rapporti, lo chiamavano amico di Dio (cf. Is 41,8); alcuni lo amavano come un
figlio, altri come un fratello.
5. Ma il diavolo, nemico di ogni bene e invidioso, non tollerò di vedere in un
giovane simili propositi. Cominciò allora a mettere in pratica quelle cose che già
prima aveva tentato. Dapprima cercò di allontanarlo dalla vita ascetica, ispi-
randogli il ricordo delle sue proprietà, la cura per la sorella, l’affetto per i
congiunti, l’amore per il danaro e la famiglia, il piacere di cibi vari e raffinati e
altre dolcezze della vita e infine l’asprezza della virtù che esige grandi fatiche;
gli faceva anche presente la debolezza del corpo e la lunghezza del tempo.
Insomma, gli. suscitò nella mente una tempesta di pensieri per distrarlo dalla
via del bene sulla quale si era incamminato.
Ma il nemico, quando si vide impotente davanti alla fermezza di Antonio, anzi
sconfitto dalla sua grande fede e dalle sue continue preghiere, allora,
confidando nelle armi che sono «nei muscoli del ventre» (cf. Gb 40,16) e
vantandosi di queste – che infatti sono le principali insidie contro i giovani –
avanza contro il giovane turbandolo giorno e notte in modo che tutti coloro che
lo vedevano si accorgevano della lotta fra i due. Quello gli suggeriva pensieri
osceni, egli li metteva in fuga con la preghiera; quello lo solleticava, ma egli,
provando vergogna, fortificava il suo corpo con la fede, con le preghiere, con il
digiuno. Lo sciagurato diavolo osava anche assumere di notte l’aspetto di
donna e di imitarla in tutti i modi pur di sedurre Antonio. Ma egli, pensando a
Cristo e meditando sulla nobiltà e sulla spiritualità dell’anima che da lui l’uomo
riceve, spegneva i carboni della seduzione. E di nuovo il nemico gli poneva
davanti la dolcezza del piacere ma egli, simile a uomo adirato e afflitto, pensava
alle minacce del fuoco e al tormento del verme (Gdt 16,17; Mc 9,43) e così
passava oltre, illeso.
E tutte queste cose accadevano a vergogna del nemico. Lui, il diavolo, che
credeva di essere simile a Dio, era schernito da un giovane; lui che si gloriava