Page 89 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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dall’una e dall’altra parte della roccia: chi vi cadrà, andrà a finire nell’inferno e nel
fuoco inestinguibile. Ma chi cammina bene, una volta arrivato ad oriente, troverà il
Salvatore seduto su di un alto trono. Stanno da una parte e dall’altra del trono schiere di
angeli, con corone eterne che pongono sul capo di colui che è arrivato bene fin là. A chi
chiedesse: Chi si è sbagliato, ed è caduto nella concupiscenza o nell’orgoglio, è proprio
definitivamente perduto, senza possibilità di pentimento?, io risponderò: Chi ha della
compunzione, anche se per inavvertenza sia sul punto di cadere, ebbene, il Signore non
permetterà che si perda interamente, secondo quanto sta scritto: Ancora per poco, e i
miei passi erano vacillanti. Anzi, il Signore gli manifesterà le sue grazie, che dona per
mezzo dei dolori, delle malattie, delle afflizioni, della vergogna per il peccato
commesso (ne ringrazi il Signore!). Questo perché comprenda, tenga la via nel mezzo
del sentiero stretto, non deviando neppure di un piede, perché la via non è che di quattro
cubiti. Chi devia è simile a Giuda, cui Dio fece una gran quantità di doni, che vide molti
segni, fra cui la risurrezione dei morti, che mangiò con il Signore, cui era stata affidata
la borsa. Eppure, non comprese le grazie ricevute, gli onori e le dignità accordategli da
nostro Signor Gesù Cristo e delle quali non era degno. Dopo aver deviato dalla giusta
via, soccombette all’avarizia e visse nel tradimento.
Quanto a coloro che sono buoni, anche se un po’ negligenti, il Signore li fonde come
argento, li libera dalle scorie e ritornano puri. Per questo il beato David ha detto:
Secondo l’abbondanza della tua misericordia, entrerò nella tua casa e mi prostrerò
davanti al tuo santo tempio, nel tuo timore; Signore, conducimi verso la tua giustizia.
Se questo uomo giusto e profeta ha parlato così, quanto più noi, deboli peccatori!
Ascoltiamo come utile alle nostre anime questo insegnamento, che abbiamo udito dalla
bocca del defunto nostro padre, ispirato dalle parole della Sacra Scrittura, in cui, per
grazia di Dio, la sua intelligenza s’illuminava. Diceva infatti: «Un uomo che voglia
purificarsi da un grave peccato, se viene colpito una volta, dica fra sé: ho guadagnato un
denaro d’oro; se viene colpito una seconda volta, dica ancora: ne ho guadagnato un
altro; così, poco a poco, diventerà ricco». In realtà, se non si radica in questo
atteggiamento, gli è impossibile dominare la collera e tutti gli altri vizi, che il diavolo
suggerisce ai nostri cuori per impadronirsi di loro e renderci stranieri a Dio come è lui.
Se invece si sopporta male un primo insulto, che cosa si farà la seconda volta? E se
l’insulto si ripeterà gravemente molte volte, che cosa si farà ancora? I comandamenti di
Dio sono più preziosi dell’oro, dell’argento e delle pietre preziose, più dolci del miele e
del favo del miele. Quale uomo prudente e saggio farà mai dire a chi gli manda dei pani
bianchi: «Per questa volta ti lascio fare, ma la prossima ti caverò gli occhi?». Non avrà
invece affetto per lui, in cambio del dono? Questo non avviene con gli uomini pii? Non
soltanto sono pazienti con i persecutori, ma pregano per loro, conformandosi al
comando di nostro Signore Gesù Cristo, di cui erediteranno la gloria con tutti i santi, la
benedizione e i beni eterni nel regno dei cieli. O uomo, che cosa hai fatto per meritare di
diventare erede di Cristo? Sei stato forse perseguitato come lui, colpito, messo a morte?
Sei stato riconoscente per tutto ciò? Gli onori e i vantaggi che hai ricevuto in questo
mondo devono esserti sufficiente ricompensa delle pene che ti sei dato. La bontà di Dio
verso di noi è grande: il Signore è simile ad un uomo che ci dice: Dammi tutto il
vasellame d’argilla che è nella tua casa, lo distruggerò e te ne darò uno d’oro, d’argento
e di pietre preziose. E se non comprendiamo ciò, si applicherà a noi la parola della
Scrittura: L’uomo costituito in dignità non l’ha compreso, rassomiglia alle bestie senza