Page 63 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
P. 63

malattia  continuava,  tornò  da  lui,  e  si  fece  accompagnare  da  anziani  del  monastero,
                  perché  pregassero  con  lui  il  padre  di  intercedere  affinché  il  Signore  lo  guarisse.  E
                  quando  l’uomo  di  Dio  vide  che  lo  obbligavano,  volle  accontentarli:  si  fece
                  accompagnare da un anziano amante di Dio ed entrarono in un locale per pregare in
                  favore del malato. Ma appena ebbero cominciato a pregare venne una voce dal cielo che
                  gli disse: «Non pregare per costui, perché Dio gli ha mandato questa prova per salvarlo
                  dalle insidie della giovinezza, con cui Satana lo tenta». Pacomio cessò subito di pregare,
                  uscì immediatamente con il fratello,  credendo che anche i  fratelli, che  stavano fuori,
                  avessero  sentito  la  voce.  I  fratelli  avanzarono  verso  di  lui  e  gli  dissero:  «Perché  sei
                  uscito e non preghi per il malato?». Egli allora rispose chiedendo: «Non avete udito la
                  voce?». Ed essi: «No». Anche l’altro fratello, che pregava con lui, rispose: «Neanch’io
                  l’ho sentita». Egli raccontò come avesse udito la voce mentre pregava. Come i fratelli lo
                  seppero, con stupore esclamarono:  «O Signore tanto buono, che ti inquieti con chi ti
                  cerca, perché senza il tuo volere nulla sarebbe!».

                  Una visione ingannevole

                  113.  Un  giorno,  mentre  il  nostro  padre  stava  lavorando  ad  una  stuoia,  gli  apparve  il
                  demonio,  nascosto  sotto  le  sembianze  nelle  quali  era  solito  apparirgli  il  Signore.  Di
                  lontano  gli  disse:  «Salve».  Pacomio,  guardandolo  rifletteva  tra  sé:  «Di  che  specie  è
                  costui?»  Per  questo  motivo  lo  riconobbe,  cioè  per  aver  riflettuto  come  al  solito.  Il
                  demonio, vedendolo pensare tra sé, gli tolse lo spirito di riflessione; di nuovo Pacomio
                  si disse: «Perché non penso più? Ecco che i miei pensieri sono svaniti». Subito si mosse,
                  si mise in piedi sotto l’ispirazione del Signore, prese la mano del fantasma diabolico e
                  gli soffiò in piena faccia: la figura si oscurò e la mano del demonio disparve dalla sua
                  mano come fumo. In seguito, come il demonio fu scomparso, stette in piedi e pregò Dio
                  dicendo: «Sii benedetto, Signore, Dio di tutti i santi e mio Dio, che mi hai salvato da
                  ogni tribolazione e dai tranelli del nemico».

                  Molte  volte  ancora,  volendo  ingannarlo,  i  demoni  gli  apparvero  sotto  molteplici
                  travestimenti. Egli li riconosceva grazie al carisma che aveva ricevuto da Dio, e nel suo
                  nome li sbeffeggiava.

                  Viaggi in Paradiso

                  114.  Un  giorno  cadde  malato,  e  soffrì  tanto  che  messaggeri  mandati  a  cercarlo  gli
                  tolsero l’anima; morì, e fu condotto verso l’altro secolo. Come si avvicinava alla porta
                  della vita, arrivò da Dio l’ordine di riportarlo ancora una volta nel suo corpo. Il nostro
                  padre, saputolo, si rattristò, perché non desiderava ritornare ancora una volta nel corpo:
                  vedeva che la luce di quell’aria era così meravigliosa e bella che non c’era modo di
                  descriverlo,  tanto  risplendeva.  E  poiché  si  rattristava,  un  uomo  in  piedi,  addetto  alla
                  porta,  si  piegò  verso  di  lui  per  guardarlo;  la  figura  di  quest’uomo,  nella  sua  gloria,
                  brillava come un gran quadro e l’aspetto del suo corpo era tutto di luce. Gli disse: «Va’,
                  figlio mio, ritorna al tuo corpo, perché ti resta ancora da subire un piccolo martirio nel
                  mondo». Ascoltando queste parole, Pacomio si rallegrò perché desiderava moltissimo
                  essere martire per il nome del Signore. Gli angeli, rallegrandosi con lui, lo informarono:
                  «Questi  che  ti  parla,  è  l’apostolo  Paolo».  Mentre  lo  trasportavano  nel  luogo  dove  si
                  trovavano le sue spoglie, l’anima guardò il corpo: ecco, era morto. Nel momento in cui
   58   59   60   61   62   63   64   65   66   67   68