Page 56 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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parla per la tua bocca? In questo modo, gli ignoranti, che ti sentono nominare il frutto,
                  ne  sono  presi  da  un  desiderio  tormentoso;  così  diventi  straniero  a  Dio  per  aver
                  scandalizzato  le loro  anime, come sta scritto:  Anima per  anima. Non hai  forse udito
                  l’Apostolo dire: Dalla vostra bocca non esca parola cattiva, ma tutto ciò che è buono e
                  dà consolazione a quelli che ascoltano e nello stesso tempo a coloro che parlano? Non
                  sai  che questa parola che hai  detto non sarà oggetto di  edificazione tra  i  fratelli, ma
                  piuttosto di rovina e di perdizione? Perché allora, infelice, l’hai pronunciata? Ecco, ve
                  l’assicuro, ogni vana parola di questo genere, ogni discorso indecente o parola stolta,
                  sono una prostituzione dell’anima, davanti a Dio.

                  Vi mostrerò, a mo’ di parabola, in che modo la collera di Dio si abbatta sull’uomo che,
                  in mezzo ai fratelli, tiene discorsi indecenti, o buffi, o ridicoli. È come un uomo ricco,
                  che  aveva  invitato  molti  ad  un  banchetto,  perché  mangiassero,  bevessero  e  si
                  divertissero. Questi, una volta a tavola, si alzarono impudentemente e si misero a gettare
                  a terra piatti e bicchieri. Il padrone di casa allora montò in collera e li castigò dicendo:
                  «Ingrati, miserabili! Io vi ho invitato a casa mia a mangiare e a bere bene. Perché, nella
                  vostra sregolatezza, avete rovesciato le stoviglie e mangiato come degli ingrati? Così è
                  di chi vive sotto il giogo del monachesimo, e dice parole buffe; il Signore farà cadere su
                  di lui la sua collera e dirà: Voi, che pure siete stati chiamati ad una santa vocazione,
                  volete distruggere voi stessi e le anime che ho radunate per la loro salvezza! Perché ne
                  volete procurare la rovina, con le vostre buffonerie?

                  Vi voglio mostrare anche che la considerazione e la gloria di quelli che si comportano
                  bene nel cenobio, come pure l’eccellenza del loro sacrificio, sono superiori a quelli di
                  chi  vive  una  vita  anacoretica.  Ma  insieme  voglio  mostrarvi  anche  che  la  rovina  e  le
                  cadute di chi si comporta male nel cenobio danno più scandalo che nei fratelli di vita
                  anacoretica. Avviene come di un commerciante, che naviga mari e fiumi con qualunque
                  tempo: se sfugge a tutti i pericoli del mare, diventerà molto ricco. Ma se la sua nave
                  affonda, non sono solo le ricchezze accumulate a sparire, ma anche la sua vita e il suo
                  stesso ricordo, per sempre. State a sentire l’interpretazione: chi nel cenobio progredisce
                  in purità, obbedienza, umiltà e sottomissione, e non dà scandalo a nessuno con le sue
                  parole e i suoi atti, diventerà ricco di una ricchezza imperitura. Ma se è negligente, e
                  un’anima ne riceve scandalo e muore, guai a lui ! Non soltanto ha mandato in rovina la
                  sua anima e tutti i sacrifici fatti, ma dovrà anche rendere conto a Dio di colui che ha
                  scandalizzato.

                  A proposito degli anacoreti, ascoltate, vi dirò la parabola che li riguarda. Avviene come
                  di un mercante, che vende sulla piazza pane e verdura o altre cose. Sarà difficile che si
                  arricchisca giorno per giorno, ma non gli mancherà nulla di ciò che è necessario alla
                  vita.  Così  è  di  un  asceta,  che  conduce  vita  anacoretica:  non  ha  la  responsabilità  di
                  uomini suoi simili, ma non ha neppure sotto gli occhi chi si dà agli esercizi di pietà, così
                  da diventarne emulo. Ebbene, un uomo simile non occuperà un posto elevato nel regno
                  dei cieli, ma non sarà neppure escluso dalla vita eterna, per la purità e l’ascesi in cui è
                  vissuto. Cristo ricompenserà a dismisura nel suo regno, nei secoli futuri, i digiuni, le
                  preghiere e gli esercizi ascetici fatti in suo Nome e per il suo timore e amore.

                  Vi istruirò ora, con una parabola, sui fratelli più piccoli nel cenobio. Essi non si danno a
                  grandi  esercizi  e  ad  un  ascetismo  esagerato,  ma  procedono  semplicemente,  in
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