Page 55 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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folla  di  coloro  che  istruiscono,  soprattutto  i  semplici;  essi  in  tal  modo  abbandonano
                  quelli che si comportano bene e li scandalizzano, come sta scritto: Guai a coloro che
                  provocano scandalo s La piccola luce che guida i fratelli è il Vangelo, verità divina;
                  infatti chi si lascia sedurre da se stesso e dalle passioni non è puro, come sta scritto: Dio
                  ha  accecato  il  cuore  degli  infedeli  di  questo  secolo,  perché  non  vedano  la  luce  del
                  Vangelo della gloria di Cristo, immagine di Dio. La luce è piccola, perché nel santo
                  Vangelo, a proposito del regno dei cieli, sta scritto: È simile ad un granello di senape,
                  che e piccolo ". Quanto alla luce abbondante, proveniente dallo spiraglio in alto, è la
                  parola  dell’apostolo:  Finché  non  giungiamo  tutti  alla  stessa  idea  della  fede  e  della
                  conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, alla misura della perfezione
                  del Cristo Gesù».

                  Quando il nostro padre ebbe visto tutto ciò, mandò a chiamare i fratelli che nella visione
                  aveva  visto  distaccarsi  dagli  altri  e  raccomandò  loro  di  impegnarsi  nel  timore  del
                  Signore per avere la vita. Ma quando l’ebbero lasciato, non vigilarono su se stessi, per
                  uscire  dalla  negligenza  e  dalla  trascuratezza;  al  contrario,  perseverarono  nel  proprio
                  atteggiamento  interiore,  così  da  diventare  stranieri  ai  fratelli  e  alla  vita  eterna  del
                  Signore Gesù.

                  Insegnamenti di Pacomio

                  104. Il nostro padre Pacomio intratteneva assiduamente i fratelli nella scienza dei santi e
                  lavorava per la salvezza delle anime, come  ad  una vigna, coltivata da  un giardiniere
                  scrupoloso;  come  questi  si  preoccupa  di  custodirla  con  ogni  fermezza  e  diligenza,
                  prendendosi cura del muro e dell’aia, contro i ladri e le fiere; spaventa gli uccelli perché
                  non ne danneggino il raccolto, come sta scritto: La vigna del Signore delle schiere è la
                  casa  di  Israele.  Diede  loro,  infatti,  regole  e  tradizioni  (le  prime  furono  messe  per
                  iscritto, le altre furono apprese a memoria come i santi vangeli di Cristo); raccomandava
                  anche ai fratelli di ogni monastero che, se qualcuno avesse trasgredito gli ordini dati per
                  la  propria  salvezza,  venisse  punito  in  maniera  corrispondente  alla  trasgressione,  per
                  potergli ottenere dal Signore il perdono delle negligenze commesse per disobbedienza.
                  Raccomandò anche agli incaricati del servizio esterno, di non introdurre nella comunità
                  alcuna notizia di affari esterni. Se qualcuno affidava loro una commissione o una parola
                  per  qualche  parente,  non  dovevano,  al  ritorno  in  comunità,  andare  direttamente  dal
                  destinatario, né dirgli alcuna parola, ma recarsi dal padre della comunità e riferirgli la
                  cosa. Questi doveva esaminarla, e poi decidere se era opportuno o meno informarne il
                  destinatario.

                  Tra i fratelli non c’era alcuna discordia, ma conducevano tutti una vita conforme alle
                  sante regole. Non avevano alcuna preoccupazione di questo mondo, anzi, era come se
                  fossero stati trasportati dalla terra al cielo, per la loro tranquillità, e per il genere di vita
                  che conducevano.

                  105.  Un  altro  giorno,  il  nostro  padre  Pacomio,  passando  per  la  comunità,  sentì  un
                  fratello, dalla mentalità carnale, dire ad un altro: «È la stagione dell’uva». Udendo ciò
                  l’uomo di Dio si irritò fortemente e lo corresse con esperienza, dicendo: «Infelice, non
                  sai  che  i  falsi  profeti  sono  morti,  ma  il  loro  spirito  circola  ancora  fra  gli  uomini,
                  cercando di prenderne possesso? Perché hai ospitato questo demonio, che abita in te e
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