Page 52 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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superiore: «Guardatevi dal dire a qualcuno ciò che mi è capitato; avrei paura di perdere
la ricompensa preparata per me dal Signore, dopo la morte». Ma uno dei fratelli aveva
reso pubblico il fatto.
La preghiera di Pacomio
100. Un altro giorno, i fratelli, usciti per un incarico, riferirono a nostro padre Pacomio
che nel mondo si era diffusa una malattia contagiosa: la terra stessa minacciava di
sparire. Quando Pacomio ne fu informato, digiunava giù da due giorni, ma si astenne
dal mangiare fino all’indomani, dicendo: «Non mangerò neppure io, se i miei fratelli
hanno fame e non trovano pane». Durante tutto il tempo della carestia, si mortificò di
più in digiuni e abbondanti preghiere, adempiendo la parola dell’Apostolo: Se un
membro soffre, tutte le membra soffrono con lui. Pregava il Signore con grande
insistenza, perché facesse salire le acque del fiume ad un buon livello, sicché
l’abbondanza regnasse sulla terra e gli uomini trovassero il pane, mangiassero,
vivessero e benedicessero il Signore, compiendo la sua volontà.
101. Tutte le volte che si metteva a pregare, si ricordava della raccomandazione
dell’Apostolo: Pregate per tutti, per i re, per i dignitari ortodossi, perché possiamo
vivere una vita calma e tranquilla, in tutta onestà e pieta. Perciò, quando nostro padre
Pacomio pregava, lo faceva per il mondo intero, diviso per categorie. In primo luogo per
«i monaci e le vergini, perché il Signore accordi loro di adempiere la promessa con cui
si sono legati nel proposito del cuore», e diceva: «Signore, Dio onnipotente, Dio
benedetto, concedici di adempiere adeguatamente il servizio che abbiamo iniziato, io e i
miei confratelli, per essere degni di te, cosicché tu abiti nel nostro corpo, nella nostra
anima e nel nostro spirito; perché siamo sempre perfetti nel tuo amore, camminando
davanti a te nel tuo beneplacito; affinché non pecchiamo contro di te, e non
provochiamo il tuo santo Spirito, nel cui nome siamo stati segnati. Al contrario, ti
chiediamo di restare puri e immacolati dinanzi a te in questo mondo, tutti i giorni della
nostra vita, per meritare così il tuo regno celeste ed eterno, grazie alla tua misericordia,
o amico degli uomini».
Pregava anche «per gli sposati, perché osservino i comandamenti scritti nel Vangelo,
per ricevere la vita eterna, come quel giovane che interrogò il Salvatore: Cosa devo fare
per ottenere la vita eterna?» e sappiamo quale fu la risposta. Pregava pure per tre
categorie di persone: prima «per coloro che hanno cominciato a fare il bene, ma senza
riuscire a distaccarsi dalle vane preoccupazioni di questo mondo, che li trattengono
indietro: perché il Signore dia loro il mezzo di operare il bene, togliendo loro ogni
preoccupazione di questo mondo fatta eccezione per quelle strettamente necessarie al
mantenimento del corpo – e perché possano adempiere la volontà di Dio ed ottenere il
regno eterno». Pregava poi anche «per tutti coloro che si compiacciono di perseverare
nelle opere diaboliche, per tutti i gentili, per tutti coloro che, per ignoranza, sono caduti
negli errori delle eresie: perché Dio conceda loro l’intelligenza, per comprendere e
produrre frutti degni di penitenza, soprattutto per riguardo al bene che viene loro fatto.
Infatti il Signore fa brillare il sole ogni giorno sulla terra; la luna e le stelle che
rischiarano la notte; le stagioni dei frutti, la stagione delle piogge, le rugiade, i venti
destinati ai raccolti. Tutte le cose necessarie agli uomini e alle altre creature sono state
fatte da Dio, come dice il salmista, David: Per tua decisione il giorno continua, perché