Page 40 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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momento in cui l’anima del giusto giunge alla porta della vita, il Signore le fa ripetere le
                  parole di David: Apritemi le porte della giustizia, perché io vi entri e celebri il Signore.
                  L’angelo che sta a custodia della porta della vita, risponde: È la porta del Signore, e i
                  giusti vi entreranno. Se si tratta dell’anima di qualcuno che è stato discepolo di uomini
                  perfetti, gli angeli che lo accompagnano, arrivati alla porta, gridano le parole di Isaia:
                  Apritemi  le  porte:  entra  un  popolo  che  custodisce  la  giustizia,  la  verità  e  la  pace,
                  perché ha sperato in te, Signore.

                  Il nostro padre Pacomio ebbe questa rivelazione nel monastero di Thmousons, quando
                  morì quel fratello catecumeno, battezzato segretamente. Dopo aver visto come escano
                  dal corpo i giusti, domandò come esca dal corpo l’anima di un peccatore. L’angelo gli
                  disse: «Il Signore ti contenterà in tutto». Se si tratta di un’anima che ha male operato, al
                  momento della morte, vengono due angeli inflessibili. Quando l’uomo è sul punto di
                  morire e non riconosce più nessuno, uno degli angeli inflessibili si mette vicino al suo
                  capo  e  l’altro  ai  suoi  piedi;  e  lo  frustano,  finché  la  miserabile  anima  sta  per  salire.
                  Mettendogli poi in bocca un oggetto ricurvo, simile ad un amo, la estraggono fuori dal
                  corpo: essa appare nera e tenebrosa. La legano allora alla coda di un cavallo spirituale,
                  poiché  è  anch’essa  spirituale,  e  la  conducono  per  gettarla  nei  tormenti  o  in  fondo
                  all’inferno, secondo i meriti delle sue opere.

                  Tra gli uomini che hanno bene operato, molti devono sopportare tali tormenti durante la
                  malattia di cui poi moriranno, e al momento di rendere lo spirito. Sono paragonabili ad
                  una pietanza cotta, che ha ancora bisogno di un piccolo supplemento di cottura prima di
                  esse re mangiata. Lo stesso  è per quei fedeli, che sono provati nei loro ultimi giorni
                  prima di morire, per presentarsi al cospetto del Signore puri e liberi da tutto. Sappiamo
                  che  anche  alcuni  santi  dovettero  soffrire  al  momento  della  morte,  ad  esempio,  S.
                  Stefano, tutti i martiri e i loro imitatori; Giobbe, Davide e molti altri santi hanno dovuto
                  sopportare  sofferenze  e  tribolazioni  durante  la  vita,  alcuni  perfino  sul  letto  di  morte.
                  Parecchi peccatori, al contrario, muoiono tranquillamente, senza aver dovuto sopportare
                  sofferenze in  questo  modo,  a causa delle tribolazioni e dei  castighi  che  li attendono,
                  come sta scritto: Si conserva l’empio per il giorno cattivo. Perciò l’Ecclesiaste, avendo
                  visto alcuni uomini di questo genere, ha detto:  Una stessa sorte toccherà al giusto e
                  all’empio,  al  puro  e  all’impuro,  al  buono  e  al  cattivo.  Vediamo,  infatti,  il  nostro
                  Salvatore,  padrone  di  tutti,  appeso  alla  croce  con  due  briganti,  uno  a  destra  e  uno  a
                  sinistra, e il Signore in mezzo.

                  Tutte queste cose furono insegnate al nostro padre Pacomio a Thmousons. Egli fu molto
                  contento  che  il  fratello  catecumeno  fosse  entrato  nel  luogo  di  riposo  dei  santi  del
                  Signore. Quando il defunto  fu portato  sulla montagna e sepolto accanto  ai  fratelli, il
                  nostro padre se ne tornò subito con Teodoro verso sud a Pbow, riconoscente al Signore
                  per quanto aveva visto.

                  83. Un altro giorno, Teodoro, seduto in un angolo della sinassi, udì nell’aria la voce di
                  angeli, che  cantavano con profondo sentimento un canto  melodioso. Si  alzò  subito  e
                  andò  ad  informarne  nostro  padre  Pacomio,  che  gli  disse:  «È  passata  sopra  di  noi
                  un’anima bella uscita dal corpo; ci è stato fatto il favore di poter ascoltare coloro che
                  davanti a lei benedicono Dio». Mentre parlavano, notarono sopra di loro un’aquila che
                  volava in alto; videro chi era stato visitato e seppero chi era.
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