Page 38 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
P. 38

80. Incontrato un giorno uno dei fratelli, che tornava con il mantello sulle spalle (era
                  stato  infatti  inviato  per  un  incarico  dal  superiore  della  sua  comunità),  Teodoro  gli
                  chiese:  «Da  dove  vieni?».  Pacomio,  che  si  trovava  a  distanza,  lo  sentì  interrogare  il
                  fratello. Quando questi se ne fu andato, chiamato Teodoro, gli disse: «Teodoro, sforzati
                  di  conservare  la  padronanza  del  tuo  cuore,  per  non  prendere  cattive  abitudini,  e  per
                  evitare  di  chiedere  a  chiunque:  dove  vai?;  a  meno  di  interrogarlo  a  proposito  della
                  salvezza della sua anima». Teodoro, udite queste parole, le pose nel suo cuore come
                  legge  del  Signore,  dicendosi:  «Benché  si  tratti  di  una  piccola  cosa,  sta  scritto  nel
                  Vangelo: Chi è fedele nelle piccole cose lo è anche nelle grandi, e chi è disonesto nelle
                  piccole, lo è anche nelle grandi».

                  Visioni di Pacomio e Teodoro

                  81.  Un’altra  volta,  all’ora  settima,  mentre  fuori  faceva  molto  caldo,  nostro  padre
                  Pacomio  chiamò  Teodoro  e  gli  disse:  «Andiamo  a  mangiare  un  po’  di  pane;  poi  ci
                  recheremo subito al monastero di Thmousons, a causa di un fratello catecumeno che sta
                  per  morire».  Teodoro  rispose:  «Come  vuoi».  Subito  si  alzarono  ed  andarono  in
                  refettorio.  In quel  momento  in  refettorio  non c’era nessuno,  tranne loro  due. Messi  i
                  pani nell’acqua, Pacomio disse a Teodoro: «Alziamoci e preghiamo, in attesa che i pani
                  si bagnino». Avevano appena cominciato a pregare, quando un gran timore scese su di
                  loro. Videro un uomo splendente, che stava davanti a loro e tendeva le mani dicendo:
                  «Datemi  le  vostre  preghiere  profumate,  che  io  le  porti  ai  piedi  del  Signore».  Essi  si
                  prosternarono e gridarono verso Dio con suppliche e lacrime: «Signore nostro Dio, sia
                  su di noi la tua misericordia». Continuarono a pregare con grande perseveranza fino a
                  sera.  Pacomio  indirizzava  grandi  suppliche  per  il  fratello  catecumeno,  affinché  il
                  Signore lo  mantenesse in vita ed egli potesse rivederlo prima della morte. Venuta la
                  sera, si sedettero a mangiare; poi si incamminarono rapidamente, passando metà della
                  notte sulla strada verso Thmousons.

                  Appena  arrivati,  andarono  dal  malato.  L’igumeno  del  luogo  disse  al  nostro  padre
                  Pacomio: «Sono due giorni che è malato; poiché andava aggravandosi, abbiamo avuto
                  paura di trasportarlo a sud per farlo battezzare. Ci poteva morire tra le mani durante la
                  strada». Usavano infatti condurre a Pbow, durante la quaresima, tutti i catecumeni dei
                  monasteri, per farli battezzare. Nostro padre Pacomio domandò al superiore: «Visto che
                  la malattia si aggravava, perché non l’hai fatto battezzare qui?». Rispose: «Non ci sono
                  preti per battezzarlo». Mentre parlavano, prima che quel fratello morisse, si aprirono gli
                  occhi del nostro padre Pacomio e di Teodoro: videro degli angeli, che erano venuti a
                  prenderlo e che lo battezzavano segretamente, prima che abbandonasse il corpo.

                  82. Ecco il modo con cui gli angeli di luce fanno visita ai fratelli moribondi, secondo
                  ciò che fu più volte rivelato al nostro padre da parte del Signore. Se colui che sta per
                  morire è un brav’uomo, vengono a prenderlo tre angeli, in rapporto al livello della sua
                  condotta; se il moribondo è di grado elevato nelle pratiche di virtù, gli sono mandati
                  angeli ugualmente di grado insigne, per condurlo a Dio; se invece è di virtù mediocre,
                  gli sono mandati angeli inferiori. Il Signore agisce così, affinché coloro, che vengono a
                  visitare l’uomo, lo tolgano dal corpo in maniera longanime, per paura che angeli molto
                  elevati,  venuti  a  prendere  un  fratello  mediocre,  non  lo  trattino  nel  modo  usato  dalle
   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43