Page 31 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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forza;.  quanto  a  te,  vecchio,  ricevi  lo  spirito  di  incredulità  riguardo  ai  santi».  Alla
                  mattina,  il  vecchio  avanzò  in  mezzo  alla  sinassi  e,  prostratosi  davanti  ai  fratelli,
                  confessò ogni cosa.

                  Durante una raccolta della canapa

                  66. Un certo giorno, il nostro padre Pacomio, era occupato con i fratelli nella raccolta
                  della canapa. Mentre erano in cammino per ritornare alla barca, seguendo nostro padre,
                  carichi di canapa e recitando le Sacre Scritture, il nostro padre Pacomio, a metà strada,
                  guardò il cielo ed ebbe grandi rivelazioni. Depose il carico di canapa insieme ai fratelli
                  che  stettero  in  piedi  e  pregarono.  Egli  rimase  a  lungo  stupefatto,  a  causa  della
                  splendente visione avuta; poi si prostrò e si mise a piangere. Anche i fratelli piangevano
                  abbondantemente. Quando si rialzò da terra, i fratelli lo interrogarono: «Dicci che cosa
                  hai visto, padre nostro!». Pacomio si mise a sedere e rivolse loro la parola di Dio: «Ho
                  visto tutta la congregazione in una situazione molto dolorosa. Gli uni erano circondati
                  da grandi fiamme e non potevano attraversarle; altri si trovavano in mezzo alle spine
                  che  si  conficcavano  dentro  il  loro  corpo  e  non  avevano  modo  di  liberarsene;  altri
                  penavano angosciati in fondo ad un profondo burrone: non potevano risalirlo a causa
                  della  parete  ripida,  né  gettarsi  nel  fiume,  a  causa  dei  coccodrilli  che  li  aspettavano.
                  Ebbene, figli miei, guai a me, perché penso che, dopo la mia morte, tutto ciò avverrà ai
                  fratelli,  che  non  troveranno  nessuno  capace  di  consolarli  nelle  loro  tribolazioni».  A
                  quelle  parole,  fra  di  loro  scoppiarono  grandi  singhiozzi,  tali  da  far  rendere  l’anima.
                  Pacomio poi si alzò, pregò e trasportò il suo carico di canapa.
                  Anch’essi portarono il loro e continuarono la recitazione, finché arrivarono alla barca.

                  67.  Ritornati  alla  barca,  un  anziano  fratello  anacoreta,  che  abitava  nelle  vicinanze,
                  venne dal nostro padre per far visita a lui e a tutti i fratelli. Dopo averlo abbracciato,
                  Pacomio invitò Teodoro: «Va’, prepara da mangiare e ristora questo fratello venuto da
                  noi». Teodoro, lasciatolo, si sedette, pensando che gli avesse detto: «Lasciami parlare
                  con  questo  fratello».  In  seguito,  Pacomio  mandò  un  altro  fratello.  Neppure  questi
                  comprese, ma, uscito, si mise a sedere. Pacomio capì che si trattava di un tranello degli
                  spiriti;  si  alzò,  preparò  da  mangiare,  ristorò  il  fratello  e  lo  congedò.  Allora  chiamò
                  Teodoro  e  gli  disse:  «Se  fosse  stato  tuo  padre  secondo  la  carne  a  dirti  qualcosa,  gli
                  avresti  forse  disobbedito?  Perché  non  hai  obbedito  al  mio  ordine  di  ristorare  il
                  fratello?». Teodoro rispose: «Perdonami, ho capito che mi avessi detto: Ritirati, perché
                  devo  parlare  con  questo  fratello».  Chiamato  l’altro,  ebbe  la  stessa  risposta.  Il  nostro
                  padre sospirò  e disse:  «Ho capito,  è  uno spirito perverso che hi  impedito  una buona
                  azione; ma sia benedetto il Signore che ha dato longanimità e saggezza a coloro che lo
                  amano. Quanto  a voi,  imparate da quello che  è  accaduto  ad  essere longanimi.  Molte
                  volte ho infatti udito gli spiriti perversi parlare fra loro dei diversi mali che affliggono
                  gli uomini. Ho udito una volta un demonio che diceva ad un altro, pieno di tristezza: Mi
                  occupo in questi giorni di un uomo difficile in tutto ciò che fa. Nel momento in cui gli
                  lancio un pensiero cattivo, si alza, prega e piange davanti al Signore; subito io brucio e
                  fuggo. L’altro demonio rispose; Nel mio caso, invece, tutto ciò che consiglio a colui che
                  mi è affidato, lo fa, ed anche di più. Per questo, dunque, guardatevi dai pensieri cattivi.
                  Se un tale comperasse una camera in una casa che ne ha cento, gli si potrebbe forse
                  impedire di entrarci, anche se è situata in fondo a tutte le altre? È così anche del fedele;
                  se possiede tutti i frutti dello spirito e ne trascura uno, non basta forse questa mancanza
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