Page 10 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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ammiravano  per  la  condotta  coraggiosa  che  praticava  con  perseveranza,  senza  venir
                  meno. Una volta egli aveva contratto una malattia alla milza, in seguito alla sua ascesi
                  esagerata,  e  soprattutto  perché  non  faceva  mai  riposare  il  vecchio  corpo.  I  vicini  ed
                  alcuni anziani venuti da lontano lo videro durante una crisi del male e gli condussero
                  allora  un  medico  famoso,  pensando  che  forse  avrebbe  potuto  applicargli  qualche
                  rimedio.  Il  medico lo  visitò e disse ai  fratelli:  «Nel  suo  caso,  non si  tratta affatto di
                  malattia,  ma  delle  fatiche  dell’ascesi;  perciò  se  accetta  di  prendere  un  po’  di  cibo
                  salutare, guarirà». I fratelli a forza di preghiere, lo convinsero; egli obbedì, mangiò un
                  po’ dei cibi che si danno abitualmente ai malati. Dopo aver mangiato così per qualche
                  giorno, comprese che non sarebbe guarito e si rivolse ai fratelli: «Non crediate che la
                  guarigione  venga  da  cibi  caduchi,  no:  la  guarigione  e  la  forza  vengono  dal  nostro
                  Signore Gesù Cristo. Se, infatti, ai martiri di Cristo si tagliavano le membra, la testa, o
                  venivano bruciati ed essi sopportavano fino alla morte per la fede in Dio, allora non
                  bisogna che io sia debilitato da una piccola malattia! Benché vi abbia obbedito, e vi
                  abbia accontentati mangiando i cibi che si crede fortifichino il corpo, tuttavia non ne ho
                  avuto  alcun  giovamento».  Così  tornò  con  maggior  vigore  alle  sue  ascesi,  finché  il
                  Signore  non  vide  la  costanza  del  suo  coraggio,  gli  diede  sollievo  e  lo  guarì  dalla
                  malattia.

                  17. Il giovane Pacomio cercava di imitare Palamone in tutte le opere, di cui si rivestiva.
                  Avvenne  che  un  giorno,  secondo  la  sua  abitudine,  si  mise  in  cammino  attraverso  il
                  deserto per la vasta e densa foresta di acacie e, sotto l’impulso dello spirito, camminò
                  per circa dieci miglia, fino a raggiungere un villaggio abbandonato sulla riva del fiume,
                  di nome Tabennesi. Resosi conto di dove si trovava, gli venne in mente di entrare e di
                  pregare un pa, seguendo colui che lo spingeva ad agire così. Entrato in una casa, tese le
                  braccia e rivolse una preghiera al Signore. Pregava ancora, quando gli venne una voce
                  dal cielo: «Pacomio! Pacomio». Egli rispose: «Eccomi!». E la voce di nuovo: «Lotta;
                  fermati qui, edifica un monastero, poiché molti verranno da te, si faranno monaci presso
                  di te e ne trarranno vantaggio per l’anima».

                  Quando ebbe finito di pregare, andò subito dal vecchio Palamone e gli raccontò ciò che
                  aveva  sentito.  L’anziano,  ascoltando  le  sue  parole,  si  rattristò  e  gli  disse  piangendo:
                  «Dopo sette anni che mi sopporti con così grande obbedienza, dopo che sei diventato
                  per me un caro figlio, ecco che tu vuoi separarti da me nella mia vecchiaia! Nessuno
                  come te ha conquistato il mio cuore, nessuno come te ha sopportato le mie penitenze e
                  le mie fatiche! Non so come comportarmi a tuo riguardo, ma non posso impedirti di
                  andare via, perché questo non viene da te, ma da Dio. In ogni caso sia fatta la volontà di
                  Dio! Spero davvero che la visione, che hai avuto due volte, si realizzerà in questa opera
                  che il Signore ti impone. Ebbene, alziamoci ed andiamo a sud, e costruiamo per te una
                  piccola casa da abitare. Una volta verrai tu da me e una volta verrò io da te, finché il
                  Signore non verrà a visitarmi: così non saremo separati completamente». Si alzarono,
                  andarono  assieme  in  quel  luogo  e  costruirono  una  piccola  casa.  Si  facevano
                  reciprocamente  visita  a  giorni  fissi,  secondo  gli  accordi.  Continuarono  a  vedersi  per
                  lungo tempo con gioia ed amore e si consultavano su una gran quantità di cose.

                  Questa  situazione  non  durava  da  molto  tempo  quando  l’anziano  si  ammalò.  Subito  i
                  fratelli mandarono a chiamare Pacomio Egli si mise in cammino in fretta, giunse a nord
                  e curò Palamone finché  il Signore non venne a visitarlo in pace, alla decima ora del
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