Page 5 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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reclutando  nelle  città  e  nei  villaggi  uomini  robusti.  Anche  il  giovane  Pacomio  fu
                  reclutato, all’età di circa vent’anni.  In realtà non era troppo robusto, ma, a causa del
                  gran  numero  dei  coscritti,  fu  anch’egli  arruolato  insieme  agli  altri.  Mentre  lo
                  conducevano per essere imbarcato con gli altri, levò gli occhi al cielo e sospirò dicendo:
                  «Signore mio, sia fatta la tua volontà!».  Una volta imbarcati, navigarono verso il nord,
                  e  giunti  a  Ne,  capitale  dell’antico  impero,  furono  fatti  entrare  in  città  e  gettati  in
                  prigione. Venuta la sera, gli abitanti di quella città portarono in carcere pane e viveri e
                  forzarono  le  reclute  a  mangiare,  poiché  le  vedevano  in  preda  ad  un  grande  dolore.
                  Quando il giovane Pacomio li ebbe visti, si rivolse ai suoi compagni: «Come mai questi
                  uomini  ci  trattano  così  umanamente,  visto  che  non  ci  conoscono  neppure?».  Gli
                  risposero «Sono dei cristiani, e ci trattano così amabilmente a causa del Dio del cielo».
                  Egli allora si ritirò in disparte e passò la notte a pregare Dio dicendo: «Signor mio Gesù
                  Cristo, Dio di tutti i santi, possa la tua bontà raggiungermi presto; salvami da questa
                  tribolazione ed io, da parte mia, servirò il genere umano per tutti i giorni della mia vita».

                  Venuto il mattino, li condussero fuori, li imbarcarono e navigarono con loro fino alla
                  città di Antinoè. Quando i compagni scendevano nelle città per il rifornimento di viveri
                  –  li  prendevano  dall’annona  imperiale  –  cercavano  insistentemente  di  trascinare
                  Pacomio  in  luoghi  malfamati,  alla  ricerca  di  piaceri  mondani.  Egli  li  rimproverava,
                  perché amava la purità, che anche Dio e i suoi angeli amano.

                  8. Mentre erano ancora detenuti nella prigione di Antinoè, il pio imperatore Costantino,
                  grazie  all’aiuto  divino,  trionfò  di  coloro  che  gli  facevano  guerra.  Subito  emise  un
                  decreto per il mondo intero, perché fossero rilasciate le reclute. Appena liberati, tutti
                  raggiunsero le loro case con grande gioia. Anche il giovane Pacomio si diresse verso il
                  sud. Giunse a Seneset, villaggio deserto e arso dal caldo e si mise ad osservare il luogo:
                  non c’erano che pochi abitanti. Si recò al fiume, in un piccolo tempio chiamato dagli
                  antichi luogo di Serapide. Stando in piedi pregò. Lo spirito di Dio lo ispiro: «Lotta e
                  fermati qui». La cosa gli piacque, e si stabilì in quel luogo, coltivando pochi legumi e
                  dei palmizi, sia per suo cibo, sia per qualche povero del villaggio o per qualche straniero
                  di  passaggio  in  barca  o  sulla  strada.  Aveva,  infatti,  l’abitudine  di  parlare  con  molta
                  gente,  che  abbandonava  il  proprio  domicilio  per  venire  ad  abitare  in  quel  villaggio
                  grazie al suo incoraggiamento. Fu proprio per questo suo modo di fare che molta gente
                  venne ad abitare in quel luogo.

                  Trascorso  qualche  giorno,  fu  condotto  in  chiesa  e  battezzato,  per  divenire  degno  dei
                  sacri misteri, cioè del Corpo e Sangue di Cristo. La notte in cui fu battezzato, ebbe una
                  visione: la rugiada dal cielo scendeva sulla sua testa, poi si condensava e diveniva un
                  favo di miele nella sua destra. Mentre la osservava, essa cadde al suolo e si sparse sulla
                  superficie di  tutta la terra. Se ne stava ancora tutto stupefatto, quando gli  venne una
                  voce dal cielo: «Comprendi tutto questo, Pacomio, perché si realizzerà per te entro poco
                  tempo».  In  quel  luogo,  egli  progrediva  in  carità  verso  tutti  e  incoraggiava  chiunque
                  venisse a lui, cosicché la sua fama raggiunse molta gente, che venne ad abitare in quel
                  villaggio, a causa sua.

                  9. Dopo qualche tempo, scoppiò nel villaggio una grave pestilenza, al punto che molta
                  gente  moriva.  Pacomio  andava  ad  assisterli  e  portava  grossi  carichi  di  legna,  che
                  distribuiva – nelle vicinanze vi era infatti un grande bosco di acacie, molto denso -; in
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