Page 4 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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grande  misericordia,  divenne  cristiano  nella  diocesi  di  Diospolis,  nel  villaggio  di
                  Seneset e grazie ai suoi progressi, apparve a tutti quale monaco ammirevole. È quindi
                  opportuno esporre i dettagli della sua vita fin dall’infanzia, per la gloria di quel Dio, che
                  in ogni luogo chiama tutti dalle tenebre alla sua luce ammirevole.

                  Fanciullezza di Pacomio

                  4. Da fanciullo, i genitori lo condussero in un luogo sul fiume ad offrire un sacrificio ai
                  demoni delle acque.
                  Appena questi alzarono lo sguardo dall’acqua e videro il fanciullo, si spaventarono e
                  fuggirono. Allora il sacerdote, che presiedeva il sacrificio, gridò: «Cacciate via di qui il
                  nemico degli dei, perché cessino di irritarsi contro di noi. Infatti non salgono per colpa
                  sua». Subito i parenti lo rimproverarono:  «Perché  gli dei sono in collera con te?».  Il
                  fanciullo sospirò verso Dio e se ne andò a casa. Un altro giorno lo condussero con loro
                  al tempio ad offrire un sacrificio. Terminate le loro devozioni, gli diedero a bere del
                  vino di cui avevano libato ai demoni. Ma Pacomio subito lo vomitò. I genitori erano
                  rattristati a causa sua, perché i loro dei gli erano ostili.

                  5. Un altro giorno, i genitori diedero a Pacomio una pentola piena di carne di antilope
                  da portare agli operai che lavoravano in un certo luogo. Mentre camminava sulla strada,
                  il diavolo mandò contro di lui una folla di demoni sotto forma di cani  che volevano
                  ucciderlo.  Ma il fanciullo levò  gli occhi  al  cielo e pianse:  immediatamente i  demoni
                  fuggirono. All’istante il diavolo prese l’aspetto di un vecchio, che gli rivolse la parola:
                  «Se ti capitano queste noie per strada, è perché sei disobbediente ai tuoi genitori». Il
                  fanciullo soffiò su di lui che si dileguò immediatamente. Dopo di ciò, giunto nel luogo
                  dove  era  inviato,  diede  agli  operai  la  pentola  di  carne.  Si  trovò  nella  necessità  di
                  fermarsi  a  dormire  là.  Venuta  la  sera,  –  il  padrone  di  casa  aveva  due  figlie  molto
                  graziose  –  una  delle  figlie  lo  afferrò  dicendo:  «Dormi  con  me».  Pacomio  ne  fu
                  spaventato, perché odiava questo come impurità e disse alla fanciulla: «Dio non voglia
                  che ciò mi accada! Ho forse occhi da cane per peccare con mia sorella?». E se ne fuggì
                  correndo, finché raggiunse casa sua.

                  6. Divenuto monaco, Pacomio raccontò queste cose ai fratelli perché anch’essi stessero
                  in guardia, e si intrattenne con loro sull’interpretazione del racconto, dicendo: «Quanto
                  ai demoni, che non conoscono il bene, non pensate che mi abbiano fatto cacciare da
                  quel  luogo  per  una  conoscenza  anticipata  del  futuro,  sapendo  che  Dio  più  tardi  mi
                  avrebbe usato misericordia nella vera fede! No, ma perché mi vedevano odiare il male
                  già allora; Dio, infatti, ha creato l’uomo retto. Ecco perché incitarono i loro servitori a
                  cacciarmi  da  quel  luogo.  Proprio  come  si  dice  di  un  campo  pulito:  Questo  campo,
                  liberato da ogni erbaccia, probabilmente sta per essere seminato di buon grano.

                  La conversione

                  7. Poco tempo dopo, finita la persecuzione, il grande Costantino divenne imperatore. Fu
                  il primo imperatore cristiano tra gli imperatori romani. Non regnava (ancora) da molto
                  tempo, quando un tiranno l’attaccò con l’intenzione di togliergli l’impero. Subito egli
                  emise per tutto l’impero l’ordine che fossero reclutati uomini forti per fare guerra contro
                  il nemico di Dio. I funzionari si sparsero per tutte le contrade con il decreto imperiale,
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