Page 29 - Utilità del Credere
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procedere con la ragione coloro che credono in Lui. Perché dunque dovrei
credergli?. Perché la sua fama è ben fondata. In virtù vostra o di altri? In
virtù di altri, si dice. Dovrò dunque credere ad altri, perché tu mi istruisca?
Forse lo dovrei fare, se proprio loro non mi sconsigliassero in modo assoluto
di rivolgermi a te: dicono, infatti, che voi sostenete dottrine pericolose.
Risponderai che essi mentono. Allora, in che modo dovrei credere a loro
riguardo a Cristo, che non hanno veduto, mentre non dovrei credere a loro
riguardo a te, che non vogliono vedere? Credi agli scritti, si dirà. Ma ogni
scrittura, se è presentata come nuova e sconosciuta o se è garantita da pochi,
senza però che sia confermata da qualche argomento razionale, è creduta
non per sé ma per coloro che la presentano. Perciò, se siete voi a presentare
queste Scritture, voi che siete così pochi e sconosciuti, non sono propenso a
credere. Nello stesso tempo, ordinando di credere piuttosto che rendendo
ragione, contravvenite alla promessa. Mi inviterai di nuovo a considerare la
moltitudine e la fama. Ma frena, una buona volta, l’ostinazione e la troppo
smodata voglia di propagare il vostro nome. Raccomandami, piuttosto, di
cercare i capi di questa moltitudine e di cercarli con la massima diligenza e il
massimo zelo, perché impari qualcosa da loro anziché dalle loro lettere.
Giacché, se non esistessero, non saprei affatto che c’è qualcosa da imparare.
E tu, ritorna nei tuoi rifugi e non tendere insidie sotto il nome di quella verità
che ti sforzi di portar via a coloro ai quali tu stesso riconosci autorità.
Tutti gli eretici ci esortano a credere in Cristo.
14. 32. Se, invece, asseriscono che non si deve credere neppure a Cristo in
mancanza di una ragione sicura, non sono cristiani. Questo è infatti ciò che
alcuni pagani dicono stoltamente contro di noi, ma di certo in maniera
coerente con se stessi. Ma chi può tollerare che professino di appartenere a
Cristo coloro che pretendono che non si creda a nulla fino a che non avranno
offerto agli stolti ragioni assolutamente evidenti a proposito di Dio? Al
contrario, vediamo che Cristo, secondo quanto insegna quella storia alla
quale anch’essi credono, non volle nulla prima e con più forza della fede in
Lui, perché quelli con i quali aveva a che fare non erano ancora capaci di
comprendere i misteri divini. Quale altro effetto, infatti, provocano così
grandi e così numerosi miracoli, quando egli stesso diceva che li compiva
soltanto perché si credesse in Lui? Egli guidava gli stolti con la fede, voi li
guidate con la ragione. Egli chiamava ad alta voce per essere creduto, voi
gridate in segno di opposizione. Egli aveva parole di lode per i credenti, voi
li rimproverate. Invero, non avrebbe cambiato l’acqua in vino - per non
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parlare degli altri miracoli -, se gli uomini fossero stati in grado di seguirlo
non in quanto autore di cose di questo tipo ma in quanto maestro: oppure
non si deve dare nessuna importanza alla frase: Credete a Dio e credete a me ,
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o va accusato di temerità chi non volle che andasse a casa sua, credendo che
la malattia del figlio sarebbe cessata al suo solo comando ? Egli dunque,
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