Page 18 - Utilità del Credere
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sono uomini liberi da qualsiasi influenza, a chi sia da attribuire il nome di “
                  cattolica ”, al quale tutti ricorrono. Ma perché nessuno ritenga che se ne
                  debba discutere molto a lungo o inutilmente, di certo ne esiste una sola, nella
                  quale le leggi stesse in qualche modo anche umane sono cristiane. Da ciò non
                  voglio che scaturisca alcun pregiudizio; ritengo però che sia un punto di
                  partenza assai opportuno per la ricerca. Non si deve, infatti, temere che il
                  vero culto di Dio, del tutto sprovvisto di forza propria, appaia bisognoso del
                  sostegno di coloro che esso deve sostenere. Indubbiamente, la soluzione
                  migliore sarebbe di poter trovare la verità lì dove la sua ricerca e il suo
                  possesso sono assolutamente sicuri; ma se ciò non è possibile, allora ci si
                  dovrà rivolgere altrove e cercarla a prezzo di qualsiasi rischio.

                  L’itinerario personale di Agostino: dal manicheismo al cristianesimo.
                  8. 20. Stabilite queste premesse che, come credo, sono così giuste che presso
                  di te dovrei vincere la disputa con qualsiasi avversario, ti indicherò, per
                  quanto  posso,  il  tipo  di  strada  che  ho  seguito  quando  cercavo  la  vera
                  religione con quella disposizione d’animo con la quale ho appena esposto
                  che deve essere cercata. Dunque, non appena me ne andai da voi al di là del
                  mare, mi ritrovai indeciso ed esitante su che cosa dovessi tenere e che cosa
                  abbandonare - indecisione che di giorno in giorno aumentava, da quando ho
                  udito quell’uomo che, come tu sai, ci era stato promesso che sarebbe venuto
                  quasi dal cielo a chiarirci tutto ciò che ci rendeva inquieti e nel quale invece,
                  a parte una certa eloquenza, ho riconosciuto un uomo come tutti gli altri.
                  Una  volta  stabilitomi  in  Italia,  mi  misi  a  riflettere  dentro  di  me  e  ad
                  esaminare  seriamente  non  già  se  restare  in  quella  setta  nella  quale  mi
                  pentivo di essere capitato, ma in quale modo si dovesse cercare il vero, per il
                  cui amore i miei sospiri a nessuno meglio che a te sono noti. Spesso mi
                  sembrava che fosse impossibile trovarlo e le grandi onde dei miei pensieri
                  mi inducevano a favorire gli accademici. Spesso invece, vedendo, per quanto
                  potevo, la mente umana così vivace, così sagace, così perspicace, ritenevo
                  che la verità le rimaneva nascosta soltanto perché non conosceva il modo
                  secondo cui cercarla e che questo stesso modo doveva riceverlo da qualche
                  autorità  divina.  Restava  da  cercare  quale  mai  fosse  questa  autorità,  dal
                  momento che, pur tra tanti dissensi, ciascuno prometteva di darla. Dinanzi a
                  me, dunque, si apriva un’inestricabile selva in cui appunto mi dispiaceva
                  molto di essermi cacciato; e la mia anima si agitava senza alcuna quiete in
                  mezzo a queste cose, spinta dal desiderio di trovare il vero. Tuttavia, mi
                  distaccavo  sempre  più  da  costoro  che  mi  ero  ormai  proposto  di
                  abbandonare. In mezzo a tanti pericoli non mi restava altro che implorare
                  l’aiuto  della  divina  Provvidenza  con  parole  accompagnate  da  lacrime  e
                  lamenti,  e  lo  facevo  assiduamente.  Già  alcune  prediche  del  vescovo  di
                  Milano  mi  avevano  indotto  a  desiderare,  con  qualche  speranza,  di  fare
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