Page 16 - Utilità del Credere
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simile la causa in materia di religione e che forse la disprezziamo con grande
rischio per l’anima? Se infatti il culto più vero e più puro di Dio, benché sia
di pochi, tuttavia è di coloro dei quali la moltitudine, per quanto immersa
nelle passioni e lontana dalla purezza dell’intelligenza, condivide l’opinione
(e chi dubiterebbe che ciò sia possibile?), ti chiedo: che cosa possiamo
rispondere a chi ci accusa di sconsideratezza e di incongruenza per il fatto
che non ricerchiamo con diligenza, presso i loro maestri, la religione che ci
sta molto a cuore di scoprire? Che la moltitudine ce ne ha distolti? Ma perché
dallo studio delle arti liberali, che a malapena portano qualche beneficio alla
vita presente, perché dal cercare denaro, dall’ottenere onori, dal procurare e
conservare la buona salute e, infine, perché dalla brama stessa della vita
beata, cose nelle quali tutti sono impegnati ma pochi eccellono, nessuna
moltitudine ci ha mai distolto?
Ad Onorato è sembrato che nelle Scritture si dicessero cose assurde.
7. 17. Ma sembrava che lì si dicessero cose assurde. Chi le diceva? Dei
nemici, naturalmente; per un motivo qualsiasi, per una ragione qualsiasi:
non è questo infatti che ora si cerca. Tuttavia dei nemici. Leggendo, me ne
sono reso conto da solo. Proprio così? Del tutto incompetente nella disciplina
poetica, non oseresti affrontare Terenziano Mauro senza un maestro.
Bisogna ricorrere ad Aspro, Cerruto, Donato e moltissimi altri per
comprendere un poeta, quale che sia, i cui versi sembra anche che vogliano
ottenere gli applausi del teatro. Tu invece ti getti senza alcuna guida su quei
Libri che, quali che siano, sono conosciuti come santi e pieni di cose divine,
per ammissione di quasi tutto il genere umano e, senza precettore, osi
esprimere su di essi un giudizio. E, se ti capitano passi che sembrano
assurdi, non accusi l’ottusità del tuo intelletto e il tuo spirito putrefatto dalla
melma di questo mondo, come è quello di tutti gli stolti, ma piuttosto i Libri
che per tali uomini forse sono incomprensibili. Avresti dovuto cercare un
uomo ad un tempo pio e sapiente, o che molti concordano nel reputare tale:
con i suoi precetti saresti divenuto migliore e con la sua dottrina più esperto.
Non era facile trovarlo? Bisognava cercarlo con ogni sforzo. Non c’era nella
terra in cui abitavi? Quale motivo più conveniente per costringerti a
viaggiare? Era sconosciuto o non esisteva affatto nel continente? Bisognava
mettersi in mare. E se, al di là del mare, non si trovava in una località vicina,
dovevi andare in quelle regioni nelle quali si dice che si sono svolti gli
avvenimenti contenuti in quei Libri. Che cosa abbiamo fatto di tal genere,
Onorato? E tuttavia noi, da fanciulli sciagurati, secondo il nostro arbitrario
giudizio, abbiamo condannato forse la più santa delle religioni (ne parlo
come se si dovesse ancora dubitarne), la cui fama ormai si è impadronita di
tutta la terra. E se quei passi, che sembrano urtare alcuni incompetenti,
fossero stati posti nelle stesse Scritture per far sì che, leggendo cose che