Page 46 - Teologia tedesca
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Come niente sia contro Dio, se non la volontà propria, e chi cerca il suo meglio in
quanto, suo non lo trova, e come l’uomo non sappia o possa niente di buono da se
stesso.
Se si chiedesse: c’è dunque qualcosa contro Dio e il vero bene?, la risposta
sarebbe no. Nello stesso modo niente è senza ,Dio, con la sola eccezione
del volere diversamente dalla volontà eterna, e che ciò che è voluto diver-
samente divenga volontà eterna. Ciò è contro la volontà eterna. La volon-
tà eterna vuole che non si voglia o ami altro che il vero bene; se è diver-
samente, ci si oppone ad essa. E in questo senso è vero che chi è senza Dio
è contro Dio. Ma in verità niente è contro Dio o contro il vero bene. Lo si
deve intendere in questo modo, come se Dio dicesse: «Chi vuole senza di
me, o non vuole come me, o diversamente da me, vuole contro di me.
Giacché il mio volere è che nessuno voglia diversamente da me, e nessun
volere deve esservi senza il mio, proprio come senza me non c’è né essere
né vita, né questo o quello. Così senza me e senza il mio volere non deve
esserci volontà alcuna». Come in verità tutti gli esseri sono essenzialmen-
te una cosa sola nell’essere perfetto ed ogni bene è una cosa sola con
l’Uno, ecc., e senza l’Uno niente può essere, così tutte le volontà devono
essere una sola nell’unica, perfetta volontà e non deve esserci nessuna vo-
lontà senza quella unica. Quando è altrimenti, è ingiustizia, contraria a
Dio e al suo volere, e perciò peccato. Nota dunque che ogni volere senza
il volere di Dio, cioè ogni volere proprio, è peccato, ed altrettanto ciò che
avviene per volere proprio.
Finché l’uomo cerca il suo bene proprio e il suo maggior bene come cosa
sua per se stesso e per il bene suo, non lo trova. Perché fino a quel mo-
mento l’uomo non cerca il suo maggior bene, e come potrebbe allora tro-
varlo? Finché si comporta così, l’uomo cerca se stesso e immagina di esse-
re egli stesso il maggior bene. Ma siccome l’uomo non è il maggior bene,
non lo cerca mentre cerca se stesso. Quando invece l’uomo cerca, ama e
desidera il bene in sé, per amore del bene e solo del bene non perché io,
mio, «a me» o legato a me, ecc. -, allora lo trova, perché allora lo cerca
correttamente. Quando fa in modo diverso, sbaglia. Davvero, in questo
modo si cerca, si ama il vero, perfetto bene, e perciò si trova.
È una grande sciocchezza quella dell’uomo o della creatura che immagina
di sapère o potere qualcosa di per sé, e particolarmente quando crede di
sapere o potere qualcosa di buono, con cui meritare o ottenere alcunché
di grande presso Dio. Se ben si comprende, in questo modo si offende
Dio. Ma il vero bene non tien conto di ciò in un uomo semplice, sciocco,
che non sa niente di meglio, e lascia che gli avvenga di bene quanto pos-
sibile, e Dio gli concede volentieri quel tanto di bene che egli può riceve-
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