Page 42 - Teologia tedesca
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senza essere ingannato, con la sola eccezione delle Persone divine. E se si
deve giungere alla conoscenza dell’unica verità, bisogna che tutto ciò spa-
risca e sia abbandonato.
La luce naturale ha la particolare proprietà di conoscere volentieri molte
cose e di desiderare conoscere quanto più possibile, e in questo suo sape-
re trova grande gioia, piace,re e vanto. Perciò desidera conoscere sempre
più e non giunge mai a pace o soddisfazione. E quanto più sa e quante
cose più alte conosce, tanto più cresce il suo piacere e il suo vanto. E
quando si innalza tanto da immaginare di sapere tutto e al di sopra di tut-
to, allora è al massimo del suo piacere e della sua gloria. Ritiene la cono-
scenza la cosa migliore e più nobile, e perciò insegna all’amore ad amare
la conoscenza come cosa migliore e più nobile. Vedi, allora il sapere e la
conoscenza sono amati più di quel che è conosciuto, giacché la falsa luce
naturale ama il suo sapere e il conoscere, che essa stessa è, più di quel che
è conosciuto. E se fosse possibile a questa luce naturale conoscere Dio e la
semplice verità, così come essa è in Dio e nella verità, pur tuttavia essa
non lascerebbe la sua proprietà, ovvero se stessa e il suo. Vedi, in questo
senso c’è conoscenza senza amore di quel che è o viene conosciuto. E così
la luce naturale si innalza tanto da illudersi di conoscere Dio e la pura e
semplice verità, e tuttavia ama in sé solo se stessa.
Ora, è vero che Dio non viene conosciuto che da Dio. E mentre questa lu-
ce immagina di conoscere Dio, immagina anche di essere Dio, si presenta
come Dio e vuole esser ritenuta tale, pensando di esser degna di tutte le
cose e di avere un diritto su di esse, essendo giunta al di sopra di tutte le
cose, come ad esempio delle virtù e simili, e perfino al di sopra di Cristo e
della sua vita, e tutto le diventa oggetto di scherno. Infatti non vuole esse-
re Cristo, ma esser Dio nell’eternità. Per questo motivo: Cristo e la sua vi-
ta sono gravi e contrari alla natura, che non ne vuole sapere. Invece esser
Dio nell’eternità, e non uomo, o Cristo dopo la sua resurrezione, è legge-
ro, piacevole e giovevole alla natura, che perciò lo ritiene cosa migliore
per sé. Vedi, da questa falsa luce e da questo falso e ingannato amore
qualcosa viene conosciuto e non amato; anzi, il sapere e il conoscere ven-
gon amati di più di quel che è conosciuto.
C’è anche un modo di conoscere che si chiama sapere, ma che non lo è. Si
tratta di quell’aver molto sentito dire o letto, o di quella grande padro-
nanza della Scrittura, per cui ci si immagina di saper tanto e la si chiama
scienza, e si dice di saper questo e quello. Ma se si domanda: come lo sai?,
la risposta è: l’ho letto nella Scrittura, o simili. Vedi, questo lo si chiama
sapere e conoscere, ma non è un sapere, bensì un credere. Vedi, con que-
sto sapere e conoscere molto viene saputo e conosciuto, ma non amato.
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