Page 38 - Teologia tedesca
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e natura, e tutto quel che non è Dio e non è divino - viene di fatto ingan-
nato da questa falsa luce, ed essa stessa è natura, dunque è possibile che
essa si inganni. Perciò essa viene ed è ingannata da se stessa.
Si potrebbe ora dire: da dove deriva il fatto che tutto quel che può venire
ingannato viene da essa ingannato? Vedi, ciò deriva dalla sua straordina-
ria abilità. Infatti essa è in se stessa tanto furba, acuta e svelta, che si in-
nalza fino a credere di essere al di sopra della natura, a un punto così alto
cui è impossibile che giunga la natura e la creatura. Perciò si immagina di
essere Dio e si attribuisce tutto quel che è di Dio, principalmente quel che
gli appartiene in quanto è nell’eternità, e non in quanto uomo. Così crede
e dice di essere superiore a ogni opera, parola, regola, ordine, e anche al
di sopra della vita corporea che Cristo ebbe nella sua umanità. Perciò non
vuole esser toccata da alcuna creatura né dall’opera della creatura, buona
o cattiva che sia, contraria a Dio o no: tutto ciò le è indifferente e se ne
tiene del tutto libera, come Dio nell’eternità. E tutto quel che è di Dio, e
non delle creature, se lo attribuisce, pensando che le appartenga, e che sia
degna di tutte le cose, e che sia equo e giusto che tutte le creature la ser-
vano e le siano sottomesse. E dunque non ha alcun dolore; sofferenza o
turbamento per alcuna cosa, eccezion fatta per una sensibilità corporea,
che· deve permanere fino alla morte del corpo, insieme a ciò che essa può
portare in sé di dolore. Inoltre si immagina e afferma di esser andata oltre
la vita corporea di Cristo, e che si dovrebbe esser impassibili e senza do-
lore come Cristo dopo la resurrezione; ed ancora altri paradossi ed errori
che ne derivano, dei quali ci si insuperbisce.
E dato che questa falsa luce è natura, ne possiede anche la caratteristica di
cercare se stessa e ciò che è suo in tutte le cose, e ciò che in tutte le cose è
più comodo, piacevole e confortevole per la natura e per se stessa. Sicco-
me è ingannata, immagina e afferma che il meglio sia ciò che è più como-
do e piacevole, e che sia anche la cosa più giusta il fatto che ciascuno cer-
chi e faccia quel che è il meglio per sé. E non vuoi saperne di alcun bene
diverso dal suo, che per lei è buono, come si immagina. E se le parlate del
vero, unico bene, che non è questo o quello, non ne sa niente e se ne fa
beffe; ed è ovvio. Infatti la natura in quanto tale non può giungervi, e, da-
to che questa luce è soltanto natura, neppure essa può giungervi.
Questa falsa luce dice anche di esser pervenuta al di sopra del rimorso e
della coscienza del peccato, e che è tutto ben fatto quello che fa. Sì, ci fu
perfino un falso, libero spirito, in questo errore, che disse: se avessi ucciso
dieci uomini, ne avrei avuto così poco rimorso come se avessi ucciso un
cane. In breve, questa luce falsa e ingannata fugge tutto quel che è contra-
rio e duro per la natura - come si conviene, dal momento che essa è sol-
tanto natura. E siccome è così totalmente ingannata da credere di essere
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