Page 35 - Teologia tedesca
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Vedi, dove fosse od è un uomo così divinizzato, lì c’è la vita migliore, più
                  nobile e più gradita a Dio che mai ci fu o ci sarà. E l’amore eterno, che lì
                  ama il bene in quanto bene e per il bene, e ama ciò che è migliore e più
                  nobile in tutte le cose sempre per amore del bene, ama la nobile vita tanto
                  da non lasciarla o respingerla mai più, una volta che è nell’uomo. Anche
                  se l’uomo vivesse fino al giorno del Giudizio, non la lascerebbe mai. An-
                  che se dovesse morire di mille morti e su lui cadesse tutto il dolore che
                  può mai cadere sulla creatura, preferirebbe soffrire tutto questo, piuttosto
                  che abbandonare la nobile vita, anche se avesse in cambio una vita ange-
                  lica.
                  Vedi, ora si è risposto alla domanda: se l’uomo con la vita di Cristo non
                  potesse ottenere altro né procurarsi alcun utile, a cosa gli servirebbe allo-
                  ra? Essa non viene seguita per procurarsi un utile od ottenere qualcosa,
                  ma per amore alla sua nobiltà, e perché è tanto cara e onorata da Dio. E
                  chi afferma o si immagina di averne abbastanza o doverla abbandonare,
                  non l’ha mai gustata o conosciuta. Giacché quando in verità è stata espe-
                  rimentata e gustata, non può più essere abbandonata. E chi ha la vita di
                  Cristo per ottenere o guadagnare con essa qualcosa, l’ha come un salaria-
                  to e non per amore, e non la possiede affatto. Infatti chi non l’ha per amo-
                  re, non ne ha niente. Può sì immaginarsi di averla, ma si inganna. Cristo
                  ebbe la sua vita non per mercede, ma per amore; e l’amore rende la vita
                  lieve  e  non  grave,  fu  modo  che  sia  condotta  volentieri  e  sopportata  di
                  buona voglia. Ma chi non l’ha per amore e si immagina, invece, di averla
                  per mercede, la avverte come grave, e ne farebbe volentieri subito a me-
                  no. A ogni salariato infatti è proprio veder volentieri la fine del lavoro.
                  Ma chi ama davvero non è infastidito dal lavoro, né dal tempo, né dal do-
                  lore. Perciò è scritto: «Servire ed amare Dio è agevole per chi lo fa». È ve-
                  ro per chi lo fa per amore. Ma è grave invece per chi lo fa per ricompensa.
                  Lo  stesso  avviene  per  tutte  le  virtù  e  le  buone  opere,  ed  anche  per
                  l’ordine, la vita conforme a ragione, ecc.


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                  Come Dio voglia ordine, regola, misura e simili nelle creature, giacché non può
                  avere ciò senza la creatura; e di quattro tipi di uomini che esercitano ordine, leggi
                  e regole e le mettono in pratica.

                  Si dice, ed è vero, che Dio sia al di sopra e senza ogni regola, misura ed
                  ordine, e dia a tutte le cose regola, ordine, misura e razionalità. Lo si deve
                  intendere così: Dio vuole tutto ciò e non può averlo in sé senza la creatu-




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