Page 33 - Teologia tedesca
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Questa  creatura  deve,  secondo  la  divina  verità  e  giustizia,  essere  sotto-
                  messa a Dio e a tutte le creature, e niente deve esser sottomesso o abban-
                  donato ad essa, e Dio e tutte le creature hanno diritto su di lei, mentre lei
                  non ne ha su niente. Essa è debitrice a tutte le cose, e nessuno lo è ad essa,
                  e tutto ciò in modo passivo, e talvolta anche in modo attivo. Da ciò deriva
                  anche  la  povertà  spirituale,  di  cui  Cristo  disse:  «Beati  sono  i  poveri,  in
                  spirito, perché di essi è il regno di Dio» (Mt 5,3). Tutto ciò Cristo lo ha in-
                  segnato a parole e compiuto con la sua vita.


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                  Come niente altro sia contro Dio, se non il peccato, e cosa il peccato sia.

                  Inoltre bisogna tener fermo questo: quando si dice che qualcosa è o av-
                  viene contro Dio, gli procura dolore e l’offende, si deve sapere che nessu-
                  na creatura è contro Dio, gli procura dolore o l’offende, in quanto è o vi-
                  ve, possiede sapere  e  potere;  giacché  tutto ciò non è  contro  Dio. Che il
                  demonio o l’uomo sia, viva, ecc., è tutto bene e deriva da Dio, giacché per
                  essenza ed origine tutto ciò è Dio. Infatti Dio è l’essere di ogni ente, la vita
                  di ogni vivente e la sapienza di ogni sapiente; perché tutte le cose hanno
                  il loro essere più in Dio che in loro stesse, ed anche il loro potere, la vita e
                  tutto quanto. Altrimenti Dio non sarebbe ogni bene, e perciò è tutto buo-
                  no. Ciò che è buono, dunque, è caro a Dio, ed egli lo vuole; perciò non è
                  contro di lui.
                  Cosa allora è contro Dio e gli reca dolore? Solo il peccato. Ma cos’è il pec-
                  cato?  Niente  altro,  se  non  che  la  creatura  vuole  diversamente  da  Dio  e
                  contro il suo volere. Ciascuno lo osservi in se stesso. Infatti chi vuole di-
                  versamente da me, o chi vuole contro di me, è mio nemico, e chi vuole
                  come me è mio amico, e mi è caro. Lo stesso avviene con Dio. Vedi, que-
                  sto è peccato, è contro Dio, gli è di dolore e turbamento. E chi vuole di-
                  versamente  da  me  o  contro  me,  cosa  faccia  o  non  faccia,  parli  o  tac-
                  cia,tutto è contro di me e mi affligge. Lo stesso con Dio. Chi vuole diver-
                  samente da Dio o contro lui, qualsiasi cosa faccia, non faccia o intrapren-
                  da, tutto è contro Dio ed è peccato. E quella volontà che vuole diversa-
                  mente da Dio, è anche contro la volontà di Dio. Infatti Cristo dice: «Chi
                  non è con me è contro di me» (Mt 12,30). Significa: chi non vuole insieme
                  a me, chi non ha una sola volontà con me, vuole contro di me.
                  Da qui un uomo può valutare se sia senza peccato oppure no, se pecchi o
                  no, cosa sia il peccato, e come o con cosa possa e debba espiare o correg-
                  gere il peccato. E questa volontà contraria a Dio si chiama ed è disubbi-






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