Page 32 - Teologia tedesca
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segue la sua volontà propria e progredisce in essa, tanto più è lontano da
                  Dio e dal bene vero.
                  Ora Dio aiuterebbe volentieri l’uomo portandolo a ciò che è in se stesso, e
                  anche per l’uomo, il meglio tra tutte le cose. Ma, perché questo avvenga,
                  deve sparire ogni volontà propria, come prima si è detto, e in ciò Dio da-
                  rebbe  volentieri  all’uomo  aiuto  e  sostegno.  Infatti,  finché  l’uomo  cerca
                  quel che per lui è il meglio, non cerca il meglio e non lo trova. Perché il
                  meglio per l’uomo sarebbe ed è che non cerchi o abbia di mira se stesso o
                  il suo; e questo insegna e consiglia Dio. E chi vuole che Dio lo aiuti per il
                  meglio e per ciò che è il suo meglio, segua la parola di Dio, la sua dottrina
                  e il suo comandamento, e così sarà ed è aiutato, altrimenti no.
                  Ora  Dio  insegna  e  consiglia  che  l’uomo  debba  abbandonare  se  stesso e
                  tutto quanto, e seguire lui. Infatti chi ama e vuoI difendere e custodire la
                  propria anima, ovvero se stesso - cioè chi cerca sé e il suo nelle cose - per-
                  derà l’anima. Ma chi non si cura della sua anima e perde se stesso e tutto
                  quel che è suo, la sua anima sarà custodita e salvata nella vita eterna.


                  35.
                  Cosa sia la vera, profonda, essenziale umiltà e povertà spirituale in un uomo di-
                  vinizzato.

                  Inoltre  a  un  uomo  divinizzato  appartiene  la  vera,  profonda,  essenziale
                  umiltà; e, se non c’è questa, non c’è uomo divinizzato. Cristo lo ha inse-
                  gnato con parole ed opere e con la sua vita; e dipende dalla vera luce il ri-
                  conoscere come le cose stanno in verità: che essere, vita e conoscenza, sa-
                  pere e potere e quanto altro di simile c’è, tutto ciò appartiene al vero bene
                  e non alle creature, giacché la creatura in quanto tale non è e non ha di
                  per se stessa niente. E quando essa si allontana dal vero bene con la vo-
                  lontà e con le opere o con quel che sia, allora non trova altro che malizia.
                  Perciò è anche realmente vero che la creatura in se stessa non vale nulla,
                  non ha diritto a nulla e nessuno le deve nulla, né Dio né la creatura, e che
                  essa è obbligata ad essere abbandonata e sottomessa a Dio.
                  Questa è la cosa maggiore e più importante. Ciò che deve e vuole essere
                  abbandonato e sottomesso a Dio, deve essere sottomesso a tutte le creatu-
                  re in modo passivo, altrimenti è tutto sbagliato. E da questa ultima cosa e
                  da  questo  ultimo  punto  deriva  la  vera  umiltà,  ed  anche  da  quell’altro
                  punto. E se non fosse così in verità e non fosse questo il meglio della vera,
                  divina giustizia; Cristo non lo avrebbe insegnato a parole e compiuto con
                  la sua vita. E qui si giunge alla vera conoscenza, e in verità è così.






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