Page 29 - Teologia tedesca
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conosciuto. Ma a Dio in quanto Dio si addice l’esprimere se stesso, il co-
noscersi, l’amarsi, il rivelarsi a se stesso - e tutto ciò ancora senza creatu-
ra. Tutto ciò è in Dio un essere, e non come un operare, in quanto ciò è
senza la creatura. E in questo conoscere e manifestare sorge la distinzione
delle Persone, Ma a Dio, in quanto è uomo, ovvero vive in un uomo divi-
no o divinizzato, appartiene qualcosa che è suo proprio soltanto, e non
delle creature. E ciò è in lui originariamente ed essenzialmente senza cre-
atura, é non è forma od opera. Tuttavia Dio vuole che ciò stesso venga re-
alizzato e compiuto, giacché esso esiste proprio per esser realizzato e
compiuto. Altrimenti che sarebbe? Se dovesse starsene ozioso, a cosa ser-
virebbe allora? Sarebbe lo stesso, anzi meglio, se non fosse! Perché ciò che
a niente è utile è superfluo, e questo non lo vuole né Dio né la creatura.
Ora, dunque, Dio vuole che ciò sia attuato e realizzato, e questo non può
avvenire senza la creatura. Certo, se non vi fosse il questo e il quello, se
non vi fosse alcuna opera o realizzazione, cosa sarebbe allora Dio stesso?
Cosa sarebbe, o di cosa sarebbe Dio? Qui bisogna fermarsi e far marcia
indietro. Andando avanti non sapremmo più dove siamo, né come fare a
sortirne.
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Come Dio sia un bene vero, unico, perfetto, e come sia una luce, una conoscenza
ed ogni virtù, e come si debba amare soprattutto il bene migliore e supremo.
Si deve ora fare attenzione: Dio, in quanto è buono, è buono in assoluto e
non è questo o quel bene. Qui c’è qualcosa da tenere ben fermo. Vedi,
quel che è ora qui e ora là, non è in ogni luogo, né al di sopra di ogni ter-
mine e luogo; e quel che avviene in un certo tempo, oggi o domani, non è
sempre e al di sopra di ogni tempo. E quel che è qualcosa, questo o quel-
lo, non è il tutto e al di sopra del tutto. Vedi, se Dio fosse qualcosa, il que-
sto o il quello, non sarebbe il tutto e al di sopra del tutto, come è, e non
sarebbe neppure la vera perfezione. Perciò Dio è, ma non è il questo o il
quello, che la Creatura possa in quanto tale conoscere e denominare, pen-
sare ed esprimere. Perciò, se Dio, in quanto è buono, fosse questo o quel
bene, non sarebbe ogni bene e al disopra di ogni bene, e così non-sarebbe
quell’unico e perfetto bene che invece è.
Vedi, Dio è anche luce e conoscenza; perciò gli si addicono luce e cono-
scenza, ed è sua proprietà illuminare, risplendere e conoscere. E, in quan-
to è luce e conoscenza, deve dar lume e chiarire e portarsi a conoscenza; e
tutto questo dar lume e rivelarsi in Dio è senza creatura. Non è qui come
un operare, ma come un essere o un’origine. Se invece deve darsi come
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