Page 26 - Teologia tedesca
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abbandonare tutto; ovvero non illudersi o pensare che qualche opera, pa-
rola o modo, arte o abilità - in breve, tutto quel che è creato - possa qui
servire o essere utile; anzi, bisogna lasciare tutto ciò come è ed andare
nell’unione.
Tuttavia le cose devono essere, e si deve agire o non agire; e in particolare
l’uomo deve dormire e vegliare, andare e stare, parlare e tacere, e fare
molte altre cose necessarie, finché si è in vita.
28.
Come, dopo l’unione con il volere divino, l’uomo interiore stia immobile e l’uomo
esteriore sia mosso qua e là.
Si deve anche considerare in verità che, quando l’unione avviene in modo
essenziale, l’uomo interiore permane poi sempre immobile in essa, e Dio
fa muovere l’uomo esteriore qua e là, verso una cosa o un’altra, secondo
quel che deve accadere. Cosicché l’uomo esteriore dice - ed in verità è così
-: «Io non voglio essere o non essere, morire o vivere, sapere o non sapere,
fare o non fare, né altre cose simili; ma sono ubbidiente a tutto quel che
deve essere ed avvenire, sia a patire che ad agire». E dunque l’uomo este-
riore non ha un perché o un fine, se non quello di soddisfare la volontà
eterna. Infatti in verità si conosce che l’uomo interiore deve permanere
immutabile, e quello esteriore deve esser mosso. E se l’uomo interiore ha
un perché nella sua mobilità, esso non è altro che un dover-essere ordina-
to dalla volontà eterna. Così è dove Dio stesso è o fu uomo. Lo si vede in
Cristo. Dove ciò avviene nella e per la luce divina, non c’è superbia intel-
lettuale né libertà noncurante o animo sfrenato, ma invece umiltà di fon-
do ed animo mortificato, abbattuto, afflitto; deve esserci anche ogni con-
formità all’ordine, ragionevolezza, equilibrio e verità, e tutto ciò che ap-
partiene alle virtù - e perciò pace e soddisfazione. Se è diversamente, non
va bene, comunque le cose siano ulteriormente, compiute. E proprio co-
me il questo o il quello non possono servire o aiutare tale unione, così non
c’è nulla che possa ostacolarla o deviarla, se non l’uomo con la sua volon-
tà propria.
29.
Come l’uomo, prima della sua morte, non possa giungere ad essere esteriormente
impassibile ed immutabile.
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