Page 17 - Teologia tedesca
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falsità, la menzogna, la non-verità e ogni altra malizia abbiano potere e
                  volere, opera e parola in lui, in modo che egli sia loro casa e dimora.


                  18.
                  Come la vita di Cristo sia la migliore e più nobile che mai ci sia stata e possa es-
                  serci, e come l’empia, falsa vita libera sia la peggiore.

                  Bisogna anche tener per fermo, credere e sapere che non c’è vita così no-
                  bile, buona e gradita a Dio come quella di Cristo, che è la più amara per
                  ogni natura e seità. L’empia vita libera è la più dolce e piacevole per ogni
                  natura, seità ed egoità, ma non è la migliore e più nobile. Per alcuni uo-
                  mini può diventare la peggiore. Ma per quanto la vita di Cristo sia la più
                  amara, tuttavia è la più preziosa. Lo si deve notare da quanto segue.
                  C’è una conoscenza in cui si conosce il vero bene semplice, e questo bene
                  non  è  il  questo  né  il  quello,  bensì  ciò  di  cui  san  Paolo  dice:  «Quando
                  giunge il perfetto e l’intero scompare ogni divisione ed imperfezione» (1
                  Cor 13,10). questo significa che l’intero e il perfetto superano ogni cosa
                  divisa, e che tutti i frammenti imperfetti sono nulla di fronte al perfetto.
                  Così scompare anche ogni conoscenza delle parti, quando viene conosciu-
                  to l’intero. E quando il bene è conosciuto, deve essere anche amato e de-
                  siderato, in modo che ogni altro amore, rivolto dall’uomo a se stesso e al-
                  le altre cose, subito scompaia. E questa conoscenza conosce anche in tutte
                  le cose ciò che è migliore e più nobile, e lo ama nel vero bene, per nessun
                  altro motivo che il vero bene.
                  Vedi, dove c’è questa conoscenza viene anche saputo che la vita di Cristo
                  è la migliore e più nobile, e perciò anche la più preziosa, e volentieri viene
                  assunta e sopportata, senza chiedersi o angustiarsi se faccia bene o male,
                  se sia piacevole o dolorosa per la natura o per chicchessia.
                  Bisogna anche tener fermo che nell’uomo in cui viene conosciuto questo
                  vero bene deve esserci anche la vita di Cristo, e permanere fino alla morte
                  corporale. Chi si immagina il contrario, si inganna; e chi parla in modo
                  diverso, mente. E nell’uomo in cui non è la vita di Cristo, non fu mai co-
                  nosciuto il vèro bene e la verità.


                  19.
                  Come non si possa giungere alla luce vera e alla vita di Cristo con molte domande
                  o letture, o con alta scienza e ragione naturale, ma solo con la rinuncia a se stesso
                  e a tutte le cose.





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