Page 12 - Sulla vita cenobitica o comune
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nemici e nel donare benevolenza agli amici, non oltrepassi nei due sensi il limite
posto alla sua affettività, non si avventuri dove non le è lecito, non si estenda in
spazi non suoi. La benevolenza di cui si fa dono agli amici va moderata con
l’odio: il peccatore, per quanto amico sia, non deve esser lodato nelle sue brame.
Nessuno dunque ama bene il suo prossimo, se non chi odia bene.
Nell’amore per Dio invece è ben diversa la logica che regna. Così come Dio va
amato con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente, egli va anche
amato nella sua totalità. Egli è infatti tutto degno di amore, tutto desiderabile;
nulla si può trovare in lui che sia degno di odio, che non sia degno di amore.
Dio buono e compassionevole, termine e oggetto d’amore e di desiderio, Dio
amore, Dio carità, Dio di dolcezza, quanta iniquità è in coloro che ti odiano, che
ti odiano senza ragione! Tu non meriti questo. Perché l’empio disprezza il tuo
nome? Quale utilità, quale vantaggio, quale guadagno vi è per chi disprezza il
tuo nome? Grande è certo la pace per chi ama il tuo nome. Chi invece ti odia,
che cosa odia se non la vita, la salvezza, la benignità, la misericordia, e in
definitiva l’amore? Perché tu, o Dio, sei amore. Quant’è lontano dalla salvezza
colui che odia l’amore e che anche l’amore a sua volta odia! Quale insipienza,
odiare l’amore! Significa odiare la stessa sapienza. Tu, Signore, sei la somma
sapienza, e conoscere te è perfezione di saggezza; ma conoscere mediante
l’amore, perché l’amore è già conoscenza, e chi non cerca di amarti non conosce
ancora nel modo dovuto chi tu sei. Ci si può insuperbire per la gloria che viene
da una splendida eloquenza, ci si può esaltare per la conoscenza che si possiede
di cose meravigliose, ci si può perdere nell’abbondanza di quei beni che fanno
la gioia di tutti. Ma per quanto grandi siano queste cose, chi le possiede è uno
sciocco e un insensato, è un povero e un miserabile, se non cerca di amarti.
Ricchezze salutari sono sapienza e scienza: ma quella sapienza che permea chi
accetta di amarti. Essa è più preziosa di tutti i beni e neppure l’oggetto più caro
la eguaglia.
Custodiscimi, Signore, come la pupilla degli occhi, custodiscimi dal grande
peccato che mi fa tanta paura, dall’odio verso il tuo amore. Che io non pecchi
contro lo Spirito santo, che è amore e legame, unità, pace e concordia; che io
non mi trovi separato dall’unità del tuo Spirito, dall’unità della tua pace, a
commettere il peccato che non sarà perdonato né qui né nel secolo futuro.
Serbami, Signore, in mezzo ai miei fratelli e ai miei amici perché io dica la pace
che è in te; serbami tra coloro che conservano l’unità dello spirito nel vincolo
della pace.
VIII. LA VITA COMUNE: RADICI E CONDIZIONI
Quanto a noi, fratelli amatissimi, non siamo pigri per ciò che riguarda il nostro
impegno nella vita comune. Conserviamo l’unità dello spirito nel vincolo della
pace, mediante la grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio e la
comunione dello Spirito santo. Dall’amore di Dio procede l’unità dello spirito;
dalla grazia del Signore nostro Gesù Cristo procede il vincolo della pace; dalla