Page 7 - Sulla vita cenobitica o comune
P. 7

totale  e  perfetto,  cui  non  può  mancare  nessuna  lode  che  si  rivolga  al  bene:
                  dunque è naturalmente in comunione e per grazia desideroso di comunicarsi,
                  diventando così la fonte e l’origine di tutti i beni.
                  Ecco:  questa  è  la  vita  eterna,  la  vita  beata,  la  vita  comune,  l’amore  infinito  e
                  incomprensibile comune a Dio Padre e al Figlio suo unigenito. Come infatti il
                  Padre ha la vita in se stesso, così ha dato al Figlio di avere la vita in se stesso. Il
                  Figlio ha in sé la vita che ha anche il Padre, perché è una sola vita con il Padre.
                  Tuttavia questa vita che il Figlio ha in sé (perché egli è la vita) non l’ha da sé,
                  ma dal Padre. Ciò che noi crediamo sia o abbia il Figlio secondo la sostanza,
                  tutto questo l’ha in comune con il Padre: e dire che l’ha in comune con il Padre
                  equivale a dire che l’ha dal Padre. Ha dal Padre il suo essere Dio vivente, il suo
                  essere beato, onnipotente e sapiente, il suo essere la vita stessa, la beatitudine, la
                  potenza e la sapienza. Ha dal Padre ancora il suo essere Figlio; e quel che ha
                  ricevuto dal Padre non ha cominciato ad averlo in un certo momento per il fatto
                  di aver ricevuto, nascendo, quel che il Padre generando gli ha dato. Infatti egli è
                  coeterno al Padre, e consustanziale, uguale e in tutto simile a lui. Dio da Dio,
                  luce  da  luce,  irradiazione  della  sua  gloria  e  impronta  della  sua  sostanza,
                  immagine del Dio invisibile. Il Padre, che ha dato al Figlio di avere la vita in se
                  stesso così come lui ha la vita in se stesso, ama il Figlio come se stesso; e il Figlio
                  ama  il  Padre  come  se  stesso.  Il  loro  amore  è  lo  Spirito  santo,  legame  e
                  comunione dell’uno e dell’altro. Il loro amore è talmente indivisibile che colui
                  che ama il Padre ama anche il Figlio, e colui che non è amato dal Figlio non è
                  amato neanche dal Padre. Uno è il loro amore e indivisibile la maestà; una è la
                  potenza  e  indivisibile  l’operare.  E  tanto  profonda  è  la  loro  comunione,  che  il
                  Figlio può  dire al Padre:  «Tutte  le cose  mie sono  tue  e  tutte le cose  tue sono
                  mie». Anche Giovanni Battista dice: «Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano
                  ogni cosa». E ancora il Signore prende la parola per dire: «Il Padre ama il Figlio
                  e gli manifesta tutto quello che fa».


                                        IV. LA COMUNIONE DEGLI ANGELI

                  Una certa rappresentazione di questa vita comune che è in Dio ed è Dio si trova
                  nella vita comune degli angeli. Lo Spirito santo la fa nascere in una suprema
                  pace, poiché Egli è l’amore, il legame e la comunione. Infatti «dalla parola del
                  Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera»: ora, i
                  cieli  sono  gli  angeli,  che  nell’amore  del  Signore  vivono  concordi  e  gioiosi.
                  Ciascuno ama tutti gli altri, e tutti amano ciascuno; tutti vogliono le stesse cose
                  e respingono le stesse cose; ciò che piace a uno non dispiace a nessuno; ciò che
                  uno  vuole  nessuno  lo  rifiuta;  uno  è  in  tutti  l’intento,  una  è  la  volontà;  tutti
                  percepiscono e gustano le stesse cose. Là non gonfia la superbia, non si strugge
                  la  gelosia,  non  divampa  l’ira,  non  litiga  la  discordia,  non  mormora
                  l’intolleranza, non diffama la lingua ingannatrice. Tutto si fa nella pace, tutto è
                  radunato  nell’unità,  tutto  vive  nella  serenità.  Nulla  vi  è  di  disordinato,  di
                  confuso,  nulla  che  sia  estraneo  all’ordine  o  all’obbedienza,  nulla  che  sia
   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12