Page 8 - Spiegazione del Credo
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Signore. In questo modo apprendiamo che questo Gesù, del quale abbiamo parlato, e
                  Cristo, del quale abbiamo trattato, è l’unico Figlio di Dio e nostro Signore. Cioè, perché
                  tu non creda che quei vocaboli umani ti propongano un insegnamento terreno, perciò è
                  stato aggiunto che questo è l’unico Figlio di Dio e nostro Signore. Infatti uno nasce da
                  uno,  perché  uno  solo  è  lo  splendore  della  luce  e  una  sola  la  parola  del  cuore:  la
                  generazione  incorporea  non  degenera  in  un  numero  plurale  né  c’è  divisione  là  dove
                  colui che nasce mai viene separato da colui che lo genera. È unico, come l’intelligenza
                  alla  mente,  come  la  parola  al  cuore,  come  la  potenza  al  forte,  come  la  sapienza  al
                  sapiente. Come infatti il Padre è definito dall’apostolo il solo sapiente, così anche solo il
                  Figlio è definito Sapienza (Rom 16, 27; 1Cor 1, 24). Perciò il Figlio è unico: e poiché
                  per  gloria eternità forza regno potenza egli è ciò  che è il Padre, tuttavia tutte queste
                  prerogative non le ha senza principio, come il Padre, ma le deriva dal Padre, in quanto
                  Figlio;  e mentre  egli è il  capo di  tutto,  tuttavia  suo  capo è il Padre.  Infatti  è scritto:
                  «Capo di Cristo è Dio» (1Cor 11, 3).

                  7. Ma quando senti definire: Figlio, non voglio che tu pensi ad una generazione carnale,
                  ma  ricorda  che  ciò  si  dice  di  una  sostanza  incorporea  e  di  una  natura  semplice.  Se
                  infatti, come già sopra abbiamo detto, nella generazione della parola dal cuore, dell’idea
                  dalla mente, dello splendore dalla luce, non si ricerca alcunché di tal genere né in tale
                  generazione  si  pensa  ad  alcunché  di  fragile,  quanto  più  puramente  e  santamente
                  dobbiamo pensare del creatore di tutte queste cose? Ma forse tu mi dirai che questa che
                  ho portato come esempio è una generazione non sostanziale: infatti la luce non produce
                  uno splendore sostanziale né il cuore genera una parola sostanziale: invece affermiamo
                  che il Figlio di Dio è stato generato sostanzialmente. A questa obiezione in primo luogo
                  risponderemo che anche riguardo ad altre cose, quando si portano degli esempi, questi
                  non possono avere completa somiglianza con la cosa per la quale sono stati assunti, ma
                  presentano  somiglianza  soltanto  parziale,  in  forza  della  quale  sono  stati  presi  come
                  esempi. P. es., dato che nel vangelo è detto: «Il regno dei cieli è simile al lievito che la
                  donna mette in tre misure di farina» (Mt 13, 33), crederemo forse che il regno dei cieli
                  sia  così  completamente  simile  al  lievito  che  anche  la  sua  sostanza  sia  altrettanto
                  palpabile e fragile al punto da potersi inacidire e corrompere? o non piuttosto l’esempio
                  è stato assunto soltanto per dimostrare che grazie alla predicazione del Verbo di Dio le
                  menti  umane  possono  crescere  e  svilupparsi  insieme,  grazie  al  lievito  della  fede?
                  Analogamente, quando diciamo: «Il regno dei cieli è simile ad una rete calata in mare,
                  che prende ogni genere di pesci» (Mt 13, 47), crederemo forse che la sostanza del regno
                  dei cieli sia paragonata in tutto alla natura del lino, con cui si fa la rete, o ai nodi, con
                  cui si intrecciano le maglie? e invece il paragone non è stato prodotto soltanto al fine di
                  dimostrare  che,  come  la  rete  trae  sulla  spiaggia  i  pesci  dal  profondo  del  mare,  così
                  grazie alla predicazione del regno dei cieli le anime umane sono liberate dal profondo
                  errore di questo mondo? Di qui è chiaro che gli esempi non sono in tutto simili alle cose
                  di cui sono esempi: altrimenti, se fossero in tutto uguali, non sarebbero più detti esempi,
                  ma sarebbero piuttosto proprio quelle cose di cui ci si sta occupando.
                  Dobbiamo  poi  osservare  che  nessuna  creatura  può  essere  tale  quale  il  suo  creatore:
                  perciò, come è senza esempio la sostanza divina, così è anche senza esempio la nascita
                  divina. Aggiungeremo ancora che tutte le creature derivano dal nulla. Se pertanto, in
                  quanto  creata  dal  nulla,  non  è  sostanziale  quella  creatura  che  genera  da  sé  (un’altra
                  creatura), in questo essa conserva la condizione della sua origine: invece la sostanza di
                  quella luce eterna, che è sempre esistita, poiché in sé non ha nulla di non sostanziale,


                  RUFINO DI AQUILEA – Spiegazione del Simbolo                                   pag. 6 di 27
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