Page 11 - Spiegazione del Credo
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in punta di piedi per liberare il bambino che sta morendo, tu accuserai quest’uomo di
                  essersi  contaminato  per  aver  calpestato  un  po’  di  fango  ovvero  lo  loderai  per  la  sua
                  pietà, dato che ha salvato la vita a uno che stava per morire? E questa considerazione
                  può esser fatta anche a proposito di un uomo comune. Torniamo invece ora alla natura
                  di  colui  ch’è  nato.  Quanto  pensi  che  gli  sia  inferiore  la  natura  del  sole?  Certamente
                  quanto la creatura è inferiore al creatore. Ora osserva: se un raggio di sole giunge al
                  fondo  di  una  fossa  fangosa,  forse  ne  risulta  di  qui  per  qualche  parte  contaminato?  o
                  riterremo offesa per il sole anche solo l’aver illuminato quella sozzura? Di quanto la
                  natura del sole è inferiore alle realtà di cui stiamo parlando? Eppure non crederemo che
                  una qualche materia sozza e turpe messa sul fuoco possa contaminarlo.
                  Dato che evidentemente così è riguardo alle cose materiali, pensi tu forse che quella
                  trascendente e incorporea natura, che è al di sopra di ogni fuoco e di ogni luce, possa in
                  qualche  modo  essere  insozzata  e  contaminata?  Osserva  infine  anche  questo.  Noi
                  diciamo che Dio ha creato l’uomo dal fango della terra (Gen 2, 6). Che se consideriamo
                  vergognoso  per  Dio  riscattare  la  sua  opera,  molto  più  vergognoso  riterremo  averla
                  creata  così  dall’inizio.  Ed  è  superfluo  chiedere  perché  mai  egli  sarebbe  passato
                  attraverso membra vergognose, dato che potresti chiedere perché mai avrebbe creato tali
                  membra. Del resto non la natura ma la consuetudine ci ha insegnato che tali parti del
                  corpo sono vergognose. Infatti tutte le parti del corpo sono state fatte da un solo e stesso
                  fango e si distinguono soltanto per gli usi e le funzioni naturali.

                  11. Ma per risolvere completamente questa difficoltà non tralascerò neppure di rilevare
                  che la sostanza di Dio, ch’è del tutto incorporea, non può inserirsi nei corpi né essere
                  accolta  da  questi  in  modo  primario,  se  non  tramite  la  mediazione  di  una  sostanza
                  spirituale che possa essere capace di accogliere lo spirito divino. Per fare un esempio, la
                  luce può illuminare tutte le membra del corpo, ma non può essere percepita da nessuna
                  tranne che dal solo occhio: infatti soltanto l’occhio è capace di percepire la luce. Così
                  nasce il Figlio di Dio dalla Vergine non unito in modo primario soltanto con la carne,
                  ma generato essendo l’anima mediatrice fra la carne e Dio. Pertanto, dato che l’anima è
                  un’entità intermedia ed è capace di accogliere il Verbo divino nell’intimo recesso dello
                  spirito razionale, Dio è nato dalla Vergine senza contrarre quell’offesa che tu pensi. E
                  così  non  dobbiamo  immaginare  niente  di  vergognoso  là  dove  era  presente  la
                  santificazione dello Spirito Santo, e l’anima, che era capace di accogliere Dio, diventava
                  capace anche di accogliere la carne. Nulla devi ritenere impossibile là dove era presente
                  la potenza dell’Altissimo; nulla devi pensare di umana fragilità là dove era presente la
                  pienezza della divinità.

                  12.  Crocifisso  sotto  Ponzio  Pilato  e  sepolto,  discese  nell’inferno.  L’apostolo  Paolo
                  insegna che gli occhi del nostro cuore debbono essere illuminati per comprendere quale
                  sia l’altezza e la larghezza e la profondità (Ef 1, 18; 3, 18). Altezza larghezza profondità
                  sono  descrizione  della  croce.  Infatti  Paolo  ha  chiamato  profondità  quella  parte  ch’è
                  conficcata in terra; altezza quella parte che protesa nell’aria si erge in alto; larghezza
                  infine quella parte che distesa si allarga a destra e a sinistra. Poiché dunque ci sono tante
                  specie  di  morte,  con  le  quali  gli  uomini  sono  soliti  uscire  da  questa  vita,  l’Apostolo
                  vuole che noi con cuore illuminato conosciamo il motivo per cui di tutte queste specie è
                  stata scelta proprio quella della croce per la morte del Salvatore.
                  A tale proposito bisogna sapere che la croce era segno di trionfo: infatti il trofeo è il
                  segno del trionfo, in quanto è segno della vittoria sul nemico. Poiché dunque Cristo col


                  RUFINO DI AQUILEA – Spiegazione del Simbolo                                   pag. 9 di 27
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