Page 14 - Spiegazione del Credo
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Ma poiché tu sei molto attaccato e interessato alle Sacre Scritture, certamente mi dirai
che tutte queste verità debbono essere confortate da più perentorie testimonianze tratte
appunto di lì. Quanto più infatti è importante ciò che si deve credere, tanto più necessita
di testimonianze idonee e al di sopra di ogni dubbio. Ciò che tu chiedi è giusto e
ragionevole: ma noi, in quanto ci rivolgiamo a chi conosce la Legge, per esigenza di
brevità tralasciamo una gran massa di testimonianze. Presenteremo tuttavia poche cose
fra le tante, se ci si accontenta anche di queste, sapendo che a quanti si dedicano allo
studio delle Sacre Scritture si spalanca a tal proposito un immenso mare di
testimonianze.
17. Innanzitutto bisogna sapere che il valore della croce non è uno solo e lo stesso per
tutti: ma essa ha un significato per i pagani, un altro per i Giudei, un altro per i credenti,
come anche l’apostolo dice: «Noi poi predichiamo Cristo crocifisso: scandalo per i
Giudei e pazzia per i pagani, ma per quanti sono stati chiamati sia Giudei sia Greci
potenza di Dio e sapienza di Dio» (1Cor 1, 23-24). E in un altro luogo: «Infatti la parola
della croce è pazzia per quanti periscono, ma per coloro che si salvano è potenza di
Dio» (1Cor 1, 18). Infatti i Giudei, che dalla Legge avevano appreso che il Cristo
sarebbe rimasto in eterno (Gv 12, 34), traevano motivo di scandalo dalla sua croce,
perché non vollero credere nella sua resurrezione. Ai pagani poi sembrava pazzia
credere che Dio era morto, perché essi ignoravano il mistero della incarnazione. I fedeli
invece, che avevano creduto che Cristo era nato, aveva patito ed era risorto dai morti,
giustamente credevano che era potenza di Dio quella che aveva vinto la morte.
Per prima cosa dunque ascolta come dalla parola profetica di Isaia è indicato che i
Giudei, cui i profeti avevano predetto queste verità, non avrebbero creduto, e invece
avrebbero creduto quelli che mai avevano ascoltato ciò dai profeti: «Coloro – egli dice –
cui questo non è stato annunziato, vedranno, e coloro che non hanno ascoltato,
comprenderanno» (Is 52, 15). Lo stesso Isaia in questo modo predice che, mentre non
credettero quelli che meditavano la legge di Dio dalla fanciullezza alla vecchiaia, tutto il
mistero della salvezza sarebbe stato trasferito ai pagani: «Ecco – egli dice –, il Signore
degli eserciti preparerà a tutte le genti un banchetto su questo monte: berranno la gioia,
berranno vino, si ungeranno di profumi su questo monte: dà ai pagani tutti questi beni.
Questa è la volontà del Signore onnipotente riguardo a tutti i pagani» (Is 25, 6-7).
Ma forse quelli che si vantano della conoscenza della Legge ci obietteranno:
Bestemmiate voi che affermate che il Signore è stato soggetto alla corruzione della
morte e alla passione della croce. Ma allora leggete quanto trovate scritto nelle
Lamentazioni di Geremia, là dove egli dice: «Lo spirito del nostro volto, Cristo Signore,
fu preso a causa dei nostri peccati, riguardo al quale abbiamo detto: Sotto la sua ombra
vivremo fra i pagani» (Lam 4, 20). Ascolta come quello profetizza che Cristo Signore è
stato preso e per noi, cioè a causa dei nostri peccati, è stato dato in preda alla
corruzione; e poiché il popolo ch’è rimasto incredulo è stato rigettato via, dice che
all’ombra del Signore vivremo non in Israele ma fra i pagani.
18. Che se poi non sembra troppo laborioso, voglio indicare come nei profeti siano stati
predetti tutti i particolari che riferiscono i vangeli: in tal modo quelli che ricevono i
primi rudimenti della fede possono tenere scritte nel loro cuore queste testimonianze,
perché non si insinui in loro alcuna funesta incertezza riguardo al contenuto di questa
loro fede.
RUFINO DI AQUILEA – Spiegazione del Simbolo pag. 12 di 27