Page 12 - Spiegazione del Credo
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suo avvento ha sottomesso parimenti a sé i tre regni (questo infatti indica Paolo là dove
                  dice:  «In nome di Gesù si piegherà ogni ginocchio, delle creature celesti e terrestri e
                  infernali» [Fil 2, 10]) e tutti e tre li ha vinti con la sua morte, è stata prescelta una specie
                  di morte che fosse adatta ad indicare il mistero: infatti sollevato in alto e sottomettendo
                  le potenze dell’aria, riportava vittoria su queste potenze eccelse e celesti; teneva poi le
                  mani distese tutto il giorno, come dice il profeta (Is 65, 2), rivolto al popolo ch’è in
                  terra, per accusare gl’increduli e invitare i credenti; con quella parte poi della croce che
                  è immersa sotto terra sottometteva a sé i regni infernali.

                  13. Infatti – per dire in breve qualcosa anche sugli argomenti più segreti – quando Dio
                  all’inizio fece il mondo vi mise a capo alcune gerarchie di potenze celesti da cui fosse
                  retto e amministrato il genere umano. Che così sia stato fatto indica Mosè nel cantico
                  del  Deuteronomio,  dove  dice:  «Quando  l’Eccelso  divideva  i  popoli,  stabilì  i  confini
                  delle genti secondo il numero degli angeli di Dio» (Deut 32, 8). Ma alcuni di costoro,
                  come anche colui ch’è chiamato principe del mondo (Gv 12, 31), usarono del potere
                  ch’era stato dato loro da Dio non secondo le norme con le quali l’avevano ricevuto; e
                  così  insegnarono  agli  uomini  a  ubbidire  non  ai  precetti  divini  bensì  alle  loro
                  prevaricazioni: perciò è stata scritta a nostro danno l’obbligazione derivante dai peccati,
                  perché, come dice il profeta, siamo stati venduti a causa dei nostri peccati (Is 50, 1).
                  Infatti ognuno riceve un prezzo per la propria anima quando abbia soddisfatto i suoi
                  cattivi desideri.
                  Ma questa obbligazione di noi tutti, ch’era in mano di quei pessimi reggitori, Cristo col
                  suo avvento l’ha strappata via ed ha privato quelli di tale potere. Proprio a questo allude
                  Paolo con parole piene di mistero, là dove dice di Cristo: «Distruggendo l’obbligazione
                  che  era  contro  di  noi  e  inchiodandola  sulla  croce,  espose  alla  pubblica  derisione  i
                  principati e le potenze, trionfando su di loro in se stesso» (Col 2, 14-15). Perciò quei
                  reggitori, che Dio aveva messo a capo del genere umano, voltisi alla tirannia con spirito
                  di  ribellione,  intrapresero  ad  aggredire  gli  uomini  ch’erano  stati  loro  affidati  e  a
                  debellarli con l’arma del peccato, secondo quanto accenna con parole coperte il profeta
                  Ezechiele dicendo:  «In quel giorno avanzeranno gli angeli affrettandosi a distruggere
                  l’Etiopia, e ci sarà tra quelli gran turbamento nel giorno dell’Egitto, perché quel giorno
                  verrà» (Ez 30, 9). Perciò a ragione è scritto che Cristo, dopo averli privati di tutto il loro
                  potere, ha trionfato  su  di  loro e ha trasferito il  potere da loro agli uomini  come egli
                  stesso  dice  nel  Vangelo  ai  suoi  discepoli:  «Ecco,  vi  ho  dato  il  potere  di  calpestare  i
                  serpenti e gli scorpioni, e tutta la forza del nemico» (Lc 10, 19). Così la croce di Cristo
                  ha assoggettato costoro, che male avevano usato del potere loro concesso, a quelli che
                  una volta erano stati loro soggetti.
                  A  noi  poi,  cioè  al  genere  umano,  insegna  per  prima  cosa  a  resistere  fino  alla  morte
                  contro il peccato ed ad accettare volentieri la morte per la fede. Infine con questa sua
                  croce propone a noi anche esempio di ubbidienza, come a quelli, che una volta erano
                  stati nostri reggitori, ha stabilito pene per la loro protervia. Senti infatti come l’apostolo
                  vuole insegnarci l’ubbidienza per mezzo della croce di Cristo: «Abbiate in voi gli stessi
                  sentimenti  ch’erano  in  Cristo  Gesù:  egli,  essendo  nella  natura  di  Dio,  non  tenne
                  gelosamente per sé l’essere uguale a Dio, ma annientò se stesso assumendo la forma di
                  schiavo;  fatto  a  somiglianza  degli  uomini  e  reso  nell’aspetto  come  un  uomo,  fu
                  ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce» (Fil 2, 5-8). Poiché infatti è grande
                  maestro colui che opera in conformità del suo insegnamento, egli ha insegnato che le




                  RUFINO DI AQUILEA – Spiegazione del Simbolo                                  pag. 10 di 27
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