Page 20 - Spiegazione del Credo
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trovarono e abbracciarono i suoi piedi, ecco la predizione nel Cantico dei cantici: «Lo
                  abbraccerò e non lo lascerò andar via, lui che l’anima mia ha amato» (Ct 3, 4). Ecco per
                  ora poche testimonianze fra le tante: infatti cerchiamo di essere brevi e perciò non ne
                  possiamo mettere insieme di più.

                  29. È asceso in cielo, siede alla destra del Padre: di li verrà a giudicare i vivi e i morti.
                  Questo contiene la continuazione del discorso abbreviato sulla fede, dove è chiaro ciò
                  che vien detto ma bisogna ricercare in che senso tutto ciò debba essere inteso: infatti
                  una volta che non intendiamo secondo la dignità della divinità l’essere asceso e l’essere
                  seduto  e  l’essere  in  procinto  di  venire,  con  tali  espressioni  sarà  indicato  l’agire
                  dell’umana fragilità. E infatti, realizzato completamente ciò che aveva operato in terra e
                  richiamate dall’inferno le anime prigioniere, si dice che Gesù ascende in cielo, come
                  aveva predetto il profeta: «Ascendendo in alto, ha condotto prigioniera la prigionia, ha
                  dato doni agli uomini» (Sal 67, 19 Ef 4, 8). Quei doni, cioè, che Pietro, negli Atti degli
                  apostoli,  indicava  nello Spirito  Santo:  «Perciò  esaltato  dalla  destra  di  Dio,  ha  effuso
                  questo dono, che voi vedete e ascoltate» (At 2, 33). Perciò Cristo ha dato agli uomini il
                  dono dello Spirito Santo, perché i prigionieri, che prima il diavolo aveva condotto giù
                  nell’inferno  a  causa  del  peccato,  egli  grazie  alla  resurrezione  dalla  sua  morte  li  ha
                  richiamati in cielo.
                  È asceso in cielo, non dove prima il Verbo Dio non era stato (infatti egli era sempre in
                  cielo e rimaneva presso il Padre), ma dove il Verbo fatto carne prima non aveva seduto.
                  Poiché infatti tale ingresso appariva nuovo ai custodi e principi delle porte del cielo, al
                  vedere la natura della carne che entrava nel recesso più intimo del cielo, essi dicono l’un
                  l’altro, come riferisce David pieno di Spirito Santo: «Alzate, principi, le vostre porte e
                  innalzatevi, porte eterne, ed entrerà il re della gloria. Chi è questo re della gloria? Il
                  Signore  forte  e  potente,  il  Signore  potente  in  battaglia»  (Sal  23,  7-8).  Certo  queste
                  parole vengono pronunziate non a causa della potenza della divinità, ma per la novità
                  rappresentata  dalla  carne  che  ascendeva  alla  destra  di  Dio.  E  dice  altrove  lo  stesso
                  David: «È asceso Dio fra il giubilo, il Signore al suono della  tromba» (Sal 46, 6). È
                  costume  infatti  che  il  vincitore  ritorni  dalla  battaglia  al  suono  della  tromba.  Di  lui è
                  detto anche: «Egli stabilisce in cielo il suo trono» (Am 9, 6). E ancora altrove: «Egli è
                  salito sui Cherubini ed ha volato, ha volato sulle ali dei venti» (Sal 17, 11).

                  30. Anche sedere alla destra del Padre è mistero della carne assunta. Infatti ciò non si
                  adatta convenientemente alla incorporea natura di Cristo senza l’assunzione della carne;
                  ed è non la natura divina bensì quella umana che progredisce fino alla sede celeste. Per
                  cui è detto: «Da allora, Signore, è preparata la tua sede: da ogni tempo tu sei» (Sal 92,
                  2). Perciò è preparata già da ogni tempo la sede in cui si sarebbe seduto colui nel cui
                  nome  «si piegherà ogni  ginocchio: delle  creature celesti e terrestri e infernali, e ogni
                  lingua proclamerà che il Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre» (Fil 2, 10-11).
                  Di questo David dice così: «Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra,
                  finché  io  ponga  i  tuoi  nemici  sgabello  dei  tuoi  piedi»  (Sal  109,  1).  Infatti  proprio
                  spiegando nel vangelo queste parole, il Signore diceva ai Farisei: «Ma se David, ispirato
                  dallo Spirito, lo  chiama Signore, come può  essere suo figlio?»  (Mt 22, 45). Con  ciò
                  dimostra che secondo lo spirito egli è Signore, e secondo la carne è figlio di David. Sì
                  che  proprio  il  Signore  dice  ancora:  «Anzi  vi  dico:  D’ora  in  avanti  vedrete  il  Figlio
                  dell’uomo  sedere  alla  destra  della  potenza»  (Mt  26,  64).  E  l’apostolo  Pietro  dice  di
                  Cristo: «Egli, che siede in cielo alla destra di Dio» (1Pt 3, 22). E anche Paolo, scrivendo


                  RUFINO DI AQUILEA – Spiegazione del Simbolo                                  pag. 18 di 27
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