Page 25 - Spiegazione del Credo
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giudizio di Dio nei riguardi di tutti gli uomini e che il diavolo sarà assolto dalla meritata
                  punizione: tutti costoro – lo ripeto – i fedeli rifiutino di ascoltarli. Tieniti invece ben
                  saldo  alla  santa  Chiesa,  che  afferma  Dio  Padre  onnipotente  e  l’unigenito  suo  Figlio
                  Gesù Cristo nostro Signore e lo Spirito Santo nell’unità di una medesima sostanza; che
                  crede che il Figlio di Dio è nato dalla Vergine e ha patito per la salvezza degli uomini
                  ed è risuscitato dai morti con la medesima carne con la quale è nato; che spera che egli
                  stesso verrà giudice di tutti; e in lui predica la remissione dei peccati e la resurrezione
                  della carne.

                  38. Quanto alla remissione dei peccati, dovrebbe bastare il solo credere. A che infatti
                  ricercare cause e motivazioni là dove è fondamentale il perdono? E invece, mentre non
                  è  soggetta  a  critiche  la  generosità  del  re  terreno,  la  liberalità  divina  è  messa  in
                  discussione dalla temerarietà degli uomini. Infatti i pagani sono soliti irriderci dicendo
                  che noi inganniamo noi stessi ritenendo che possano essere espiati con parole delitti che
                  sono stati commessi con l’azione. E dicono: Che forse può non essere omicida colui che
                  ha commesso un omicidio o non essere adultero chi ha fatto adulterio? In che modo uno
                  che  sia  reo  di  tali  crimini  vi  sembra  diventare  d’un  tratto  santo  e  puro?  Ma  a  tali
                  obiezioni, come ho detto, rispondo meglio con la fede che con la ragione. Infatti colui
                  che ci ha fatto questa promessa è re di tutti, signore del cielo e della terra. E a colui che
                  mi ha creato uomo dalla terra non vuoi che io creda che da peccatore mi può rendere
                  innocente? E colui che, quando ero cieco, mi ha fatto vedere e, quando ero sordo, mi ha
                  fatto  sentire  e  che  mi  ha  fatto  camminare  quando  ero  zoppo,  egli  non  potrà  ridarmi
                  l’innocenza che ho perduto?
                  E  tuttavia  veniamo  anche  alla  testimonianza  della  stessa  natura.  Non  sempre  è
                  criminoso uccidere un uomo: ma è criminoso ucciderlo per malvagità e non secondo le
                  leggi. Perciò, dato che talvolta questa azione è giusta, se io mi trovo in tale situazione,
                  non è l’azione che mi condanna ma l’anima che mi ha mal consigliato. Ma allora, se in
                  me viene corretta l’anima che è diventata peccatrice e nella quale c’è stata l’origine del
                  crimine, perché tu non credi che io possa diventare innocente, così come prima sono
                  stato peccatore? Infatti, come sopra abbiamo detto, tutti sanno che il peccato sta non
                  nell’azione  ma  nella  intenzione.  E  allora,  come  la  cattiva  volontà,  per  malvagia
                  istigazione  del  demonio,  mi  ha  assoggettato  al  peccato  e  alla  morte,  così  la  stessa
                  volontà, volta al bene per il buon volere di Dio, mi restituisce all’innocenza e alla vita.
                  Simile ragionamento vale anche per tutti gli altri peccati; e così vediamo che la nostra
                  fede non è in contrasto con la ragione naturale, in quanto la remissione dei peccati è
                  accordata  non  alle  azioni,  che  non  possono  essere  cambiate,  bensì  all’anima,  che
                  certamente può passare dal male al bene.

                  39. Le ultime parole del Simbolo, che affermano la resurrezione dei morti, nella loro
                  stringata brevità, portano a compimento la somma di tutta la perfezione, benché anche a
                  tal proposito  la fede della Chiesa sia impugnata non solo  dai  pagani  ma anche dagli
                  eretici. Infatti Valentino nega nel modo più assoluto la resurrezione della carne, e anche
                  Mani, come sopra abbiamo dimostrato. Ma costoro non hanno voluto ascoltare il profeta
                  Isaia che dice: «Risorgeranno i morti e si sveglieranno quelli che sono nei sepolcri» (Is
                  26, 19), e neppure Daniele, il più sapiente di tutti, che afferma:  «Allora risorgeranno
                  quelli che sono nella polvere della terra: questi alla vita eterna, questi altri invece alla
                  vergogna e alla confusione eterna» (Dan 12, 2). D’altra parte, anche dai vangeli, ch’essi
                  sembrano  accettare,  avrebbero  dovuto  imparare  dal  Signore  Salvatore  nostro  che,


                  RUFINO DI AQUILEA – Spiegazione del Simbolo                                  pag. 23 di 27
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