Page 28 - Spiegazione del Credo
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dica così: A tal punto sono sciocchi gli uomini che, mentre vedono germogliare di
nuovo da terra il tronco di un albero tagliato e il legno morto ricevere di nuovo la vita,
essi ritengono che per sé non ci sarà nulla di simile al legno e all’albero? Perché poi tu
sappia che si deve leggere in forma interrogativa la frase: «e se il mortale sarà caduto,
non risorgerà?» (Giob 14, 12), abbine prova da ciò segue. Infatti Giobbe subito
aggiunge: «Se infatti l’uomo sarà morto, vivrà» (Giob 14, 14). E poco dopo dice:
«Aspetterò fino a esistere di nuovo» (Giob 14, 14). E dice ancora: «Egli risusciterà sulla
terra la mia pelle, questa che ora è secca» (Giob 19, 25-26).
43. Questi passi siano stati addotti a comprovare la nostra professione di fede, con la
quale nel Simbolo affermiamo la resurrezione di questa carne. Infatti l’aggiunta di
«questa» osserva quanto sia in armonia con tutti questi concetti che abbiamo ricordato
dalle testimonianza delle Sacre Scritture. Che cos’altro infatti è indicato nelle parole di
Giobbe che abbiamo riportato sopra, quando dice: «risusciterà la mia pelle, questa che
ora è secca» (Giob 19, 26), cioè, quella che patisce questi tormenti? non dice forse
apertamente che avverrà la resurrezione di questa carne, di questa – dico – che ora
sopporta i patimenti delle tribolazioni e delle tentazioni? E quando l’apostolo dice:
«Bisogna che questo corpo corruttibile rivesta l’incorruttibilità e questo corpo mortale
rivesta l’immortalità» (1Cor 15, 53), che forse la sua non è parola di chi in certo modo
tocca col dito il suo corpo? Perciò questo corpo, che ora è corruttibile, sarà incorruttibile
per la grazia della resurrezione, e questo corpo, che ora è mortale, sarà rivestito dalle
prerogative della immortalità. In tal modo, come Cristo, risorgendo dai morti, ormai non
muore più e la morte non dominerà più su di lui (Rom 6, 9), così anche quelli che
risorgono in Cristo, non saranno più soggetti alla corruzione e alla morte, non perché
venga abolita la natura della carne, ma perché sarà trasformata la sua condizione e la sua
qualità. Perciò il corpo che risorgerà dai morti sarà incorruttibile e immortale, non solo
il corpo dei giusti ma anche dei peccatori: dei giusti, perché possano rimanere sempre
con Cristo; dei peccatori, perché paghino le pene dovute, senza mai essere distrutti e
annientati.
44. Che i giusti rimarranno sempre con Cristo Signore, già sopra lo abbiamo spiegato,
dove abbiamo addotto le parole dell’apostolo: «Poi noi che viviamo, che siamo
superstiti, insieme con quelli saremo tratti sulle nubi incontro a Cristo in aria: e così
staremo sempre col Signore» (1Tess 4, 17). Non meravigliarti se la carne dei santi sarà
trasformata dalla resurrezione in tanta gloria da essere tratta al cospetto del Signore
sospesa sulle nubi e trasportata in aria, dal momento che lo stesso apostolo, descrivendo
quanta dignità Dio conferirà a quelli che lo amano, dice: «Egli che trasformerà il corpo
della nostra umiliazione in conformità del corpo del Figlio della sua gloria» (Fil 3, 21).
Perciò non c’è niente di assurdo nel dire che i corpi dei santi saranno innalzati in aria
sulle nubi, dato che vien detto che essi saranno trasformati in conformità dell’aspetto
del corpo di Cristo, che siede alla destra di Dio. E il santo apostolo aggiunge ancora
riguardo a sé e a quanti gli son pari per meriti e sede: «Ci ha risuscitato insieme con
Cristo e insieme ci ha fatto sedere in cielo» (Ef 2, 6).
Dal momento che la resurrezione dei morti comporterà, secondo le promesse, tali
magnificenze e molte altre a queste simili, non sarà certo difficile credere anche a
questo che i profeti hanno predetto: «I giusti risplenderanno come il sole e come il
fulgore del firmamento nel regno di Dio» (Dan 12, 3). Infatti che difficoltà ci sarà a
credere che essi avranno lo splendore del sole e saranno adornati dal fulgore delle stelle
RUFINO DI AQUILEA – Spiegazione del Simbolo pag. 26 di 27